padre

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  1. Cogli la prima mela - La strega

    Erano notti e civette inquiete e barbagianni intenti a scrutare guardinghi, con una maschera di betulla da marionetta di teatro. Erano notti del primo sangue e della luna, volto di mamma, che mi dettava le mie conoscenze di donna. Era un segreto proibito a mio padre, ma lui lo sapeva e non indagava. Io sgusciavo dal mio letto di bimba e mi accucciavo accanto ai vetri della finestra, dove vedevo i miei amici notturni planare in picchiata sui roditori e pensavo a quanto possono essere belli e...
  2. Stadi.... Di allucinazione

    Alla fine anni 90 ed inizio anni 2000, abbandonai la curva, e smisi di indossare la sciarpa della mia squadra. In verità fui aiutato da uno dei fallimenti della società sportiva per cui sventolavo i vessilli. Ma l'idea mi frullava in testa da qualche tempo prima, da quando tra il gruppo di amici che ci trovavamo allo stadio, anche con sigle diverse, essendo un piccolo centro, si ci conosceva tutti e quindi si era un gruppetto di amici, che magari avevano formato sigle diverse, alcuni magari...
  3. Cogli la prima mela - Se tu sei il cielo

    Mio padre aveva preso a cercare mia madre in ogni cosa, perché Dio era in ogni cosa e mia madre doveva essere con Lui. E indicava mia madre anche a me, nel racconto gentile dei suoi segreti. Non lo aveva lasciato per cattiveria o per poco amore, ma per vocazione e mio padre lo aveva compreso, era un uomo buono.
    C'era un destino legato a tutti i destini e mia madre vedeva i lacci invisibili di ogni esistenza mortale e la mano di Dio che intrecciava e spostava, lavorava al destino perfetto pur...
  4. Cogli la prima mela - capitolo 1

    Nessun figlio conosce i genitori che erano ragazzi, virgulti scarmigliati e felici, ruggenti leoni della loro estate. Vi è il tempo passato che esiste al pari di un sogno, sfumato e indelebile, ormai isolato in una dimensione che c'è e non c'è più. Comunica con noi attraverso l'idea, ci raggiunge nel racconto, i fili della sua trama sottile e irripetibile si allungano fino a noi e noi ne diamo nome: memoria.
    Così c'erano una volta, in un campo dorato di grano maturo, di un oro diffuso fin su...
    È una lirica meravigliosa, grazie. Un balsamo queste parole che lenisce tante brutture. Bentornata mina vagante , mancavi, mi è mancata la tua profondità di sentimenti, l’analisi che rende semplice a chi legge argomenti così dimenticati. Scrivi ancora
     
  5. Scoppola

    Perdere nonostante avere contro, un avvocato assassino e una demente dal Rolex da botteghe osure..
    Quando, qualche stolto, scrive "cresciuta a pane e Tolkien" dicendo l'ennesima cazzata, la signora è cresciuta a pane e senso di rivalsa verso il mondo, a pane e senso di odio verso il padre che l'ha abbandonata in tenera età, pur di arrivare a affermare che avrebbe comandato, e dimostrare a tutti che una figlia di borgata può diventare il numero uno in Italia, avrebbe venduto il suo passato...
  6. Perché l'Occidente perderebbe una guerra con civiltà orientali o...

    In questi giorni da un contatto mi è arrivato un domandone di quelli tosti: "Se ci fosse una guerra dell'Occidente contro i paesi asiatici, proprio di quelle che chiamano gli uomini comuni a combattere per la sopravvivenza, noi periremmo per assenza di virilità?"
    Non di rado ci si chiede quanto la nostra civiltà si sia effeminata, ma credo che in realtà la questione sia un po' più articolata.
    Spiegare questi anni con la riduzione del testosterone - che non è soltanto l'ormone della forza...
    Il malato individualismo sicuramente… ma diciamoci la verità
    Quanti uomini oggi amano l’Italia a tal punto da rischiare la vita
    Parliamo di noi
    Oggi assistiamo a certe rivolte che sono partite dalla Francia … non da noi
    Abbiamo vissuto lobotomizzati per decenni e tu li immagini in guerra? Io no
     
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    Spesso mi stupisci perché scrivi come un vecchio, ooops ....voglio dire...come uno che ORA é vecchierrello e che ha vissuto in tempi nei quali il "dover " fare per imparare e diventare grandi era la regola, quando, se ci fosse stato il telefono azzurro quasi tutti i nostri genitori, i maestri di scuola, di pianoforte , sarebbero in galera e noi affidati a famiglie "perbene" . Però ha ragione Giorgia (il post sopra di me). A noi insegnavano ad essere patrioti ad amare l'Italia. Sul muro delle classi c'era la foto del Presidente della Repubblica con accanto il crocefisso. I ragazzi partivano per il militare, essendo la leva obbligatoria, ma tutti con entusiasmo. Ricordo che la mia rabbia era di non potermi arruolare e combattere.
     
  7. Perché essere contenti della vittoria di Sinner (di Franco Marino)

    La vittoria di Sinner personalmente l'ho sentita molto.
    Intanto, arriva al termine di un torneo letteralmente dominato, dove il primo set Jannik lo ha perso soltanto in semifinale con Djokovic, mentre la vittoria nella finale è arrivata al termine di una gara in cui il nostro tennista era addirittura sotto di due set.
    E poi non solo questa è la prima vittoria agli Australian Open di un tennista italiano maschile, non solo non vincevamo uno Slam nel circuito ATP da quasi cinquant'anni ma...
    Sono logiche mercantilistiche abominevoli come l'eliminazione della bandiera russa a indicare la nazionalità degli atleti. Per me il tabellone doveva essere così
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    e il mondo dello sport, che ha accettato di essere politicizzato come aveva accettato gli inoculi sperimentali, mostra i suoi tristi limiti.
     
  8. INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO

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    Nel mio ultimo articolo intitolato "Manovra A Tenaglia" (https://www.lagrandeitalia.net/alessio-paolo-morrone/2024/01/04/manovra-a-tenaglia/) avevo condiviso alcune riflessioni riguardanti il pesante attacco sferrato dal movimento LGBTQ alle fondamenta della famiglia tradizionale. E tra le altre cose avevo stigmatizzato il fatto che colui che dovrebbe difendere a spada tratta tale famiglia, papa Bergoglio, si sia al contrario reso complice dei pasdaran arcobalenati...
  9. Semplicemente libertà

    La semplicità, bisogna capire che è tutto semplice. Ci sono ritardati mentali, che conoscono il mio trascorso, e se mi incontrano al bar, parlano della Meloni, come se fosse una mia amica di infanzia, dicono: "hai visto che cosa ha fatto, la tua amica? " sia se ha fatto una cosa positiva o una negativa. E così per altre situazioni, diventano tutti miei amici. Altri un po' più sensati mi chiedono: "ma tu, per chi tifi?"
    È semplice, io tifo per il buon senso, vorrei una strada, illuminata...
  10. Acca Larentia ci racconta lo squallore degli antifascisti (di Franco...

    Tutte le volte che parlo di fascismo, non nascondo un certo disagio. Tanto per cominciare, non è epoca mia. Il fascismo è finito nel 1945 - comprendendo, con esso, la coda di Salò - e stiamo parlando di quasi ottant'anni. E io sono del 1981. Nel 1945 non c'era neanche mio padre. Se mi improvvisassi un dotto storico di quegli anni, apparirei ridicolo. Ma l'altro motivo di imbarazzo sta proprio nel fatto che ormai il fascismo non c'è più. Accanirsi su chi avesse ragione tra fascisti e...
    L'onore questi beceri antifascisti non lo hanno mai avuto al pari dei partigiani capaci di commettere crimini inenarrabili da vigliacchi quali sono sempre stati... il macabro spettacolo di piazzale Loreto è il simbolo ultimo del loro disonore
     
  11. Auguri

    Auguri che sia un buon anno. Adesso è tutto più difficile perché in giro e al comandi ci sono i figli degli idioti che si vedevano le commedie natalizie vanzina, dei boldi de sica, e poi hanno continuato con i prodotti zelig, film di Checco zalone, fucarra e picone etc etc. Ai miei tempi qualche sciocco come me guardava, salvatores (prima di mediterraneo, altrimenti sarebbe stato più semplice), guardavamo bianca e palombella rossa, guardavamo i capolavori di oltreoceano, no no non parlo del...
  12. Javier Milei: un vero liberale o l'ennesima marionetta di Washington...

    Ogni discussione sulla necessità di uno Stato, nasce su una base che ne vulnera la credibilità: da una parte, pensare che lo Stato sia un abusivo che voglia infastidire un'umanità altrimenti prospera e felice e dall'altra immaginarselo come una sorta di padre munifico che lotta per assicurare il Bene. In realtà, chi è lontano da queste ubbie, sa perfettamente che il core business di ogni Stato è di proteggere i più deboli. Tutto questo non ha una ratio morale ma quella, essenzialmente...
    È un articolo puntuale. Il grande capitale americano ma apolide è effettivamente contro una sana libertà di impresa e concorrenza leale anche perché oramai è sganciato dalla produzione. Aggiungo che, secondo me, inizia ad essere pure contro la piccola proprietà privata per questo è abbastanza giusto parlare di UE e di Usa novelli soviet.
     
  13. Vanessa se l'è cercata (di Franco Marino)

    La Domiziana è una delle strade più pericolose d'Italia, dove tra automobilisti che corrono a 150 quando si dovrebbe andare al massimo a 80, malintenzionati, prostitute e quant'altro, non è raro fare cattive esperienze. Così, se uno si mette a correre a piedi al centro della carreggiata e viene investito in pieno da una macchina, qualsiasi persona normale direbbe che sì, è una vittima, ma che se l'è cercata. Un discorso di buonsenso. Che, invece, si sfarina quando si parla di stupri o di...
    La grande taciuta è la de-responsabilizzazione. Gli adulti non hanno più la percezione che una qualsiasi azione comporti delle conseguenze, perché il "fai come ti senti" (cioè l'impulso cieco) impera in qualsiasi circostanza.

    Condanno l'omicidio, che non è giustificato o giustificabile nemmeno di fronte all'offesa più grande, ma, se questa ragazza fosse stata cosciente del pericolo a cui si esponeva con questo genere di condotta, forse si sarebbe evitata una brutta fine. Non perché la perdita della propria vita dipendesse esclusivamente da lei, ma conosceva abbastanza il suo assassino per ritenersi al sicuro da un eccesso di violenza? Evidentemente no.
     
    É palese no che se l'é cercata! Il suo assassino mica é italiano no? Anche le denunce per stalking non sono state ritenute importanti.. Non é permesso ad una giovane donna avere un attimo di debolezza con uno straniero!!!
     
    E ne butto lì un'altra, che mi cataloga automaticamente fra i fasciorazzisti ma che da anni si rivela sempre più solida: le donne italiane (ed europee) dovrebbero essere molto più caute nell'allacciare relazioni con uomini provenienti da paesi e culture non proprio famosi per liberalità nei rapporti fra sessi e rispetto della dignità umana. Così, a livello precauzionale.
     
  14. TRAGEDIE PIU' UGUALI DELLE ALTRE

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    Fino a una decina d'anni fa il sottoscritto, come milioni di altri simili, era straconvinto che la Storia (con la "S" maiuscola) fosse quella veicolata dai testi scolastici e dai media mainstream come, per esempio, History Channel o Quark.


    Poi, grazie a Dio, col tempo ho fatto mio il consiglio evangelico per il quale l'Uomo dovrebbe approcciarsi alla realtà circostante candido come una colomba ma anche astuto come una serpe.


    E quindi, basandomi unicamente sulla logica e...
    E condivido anche le virgole! Ho lavorato in Oriente per un pò e sono capitata in Cambogia. Chi mai ha parlato di questo popolo? Sì, chi ha la mia età qualcosa ha letto, udito negli anni '70, ma poi? Ed é là, in quei posti, in quegli edifici di tortura, guardando il poster di una rappresentazione geografica della Cambogia composta da teschi che mi sono posta la stessa domanda che ti sei fatto. Ho tradotto un libro, non il solito straziante racconto, ma la testimonianza diretta di un ingegnere, scritta con obiettività e freddezza, interessante da un punto di vista storico. L'ho proposto a parecchie case editrici che mi hanno risposto papale papale che non essendo un testo sull'olocausto ebraico non avrebbe avuto successo. Su Cecchettin mi astengo. L'obiettivo della spettacolarizzazione condita da propaganda è pateticamente scontato
     
  15. Grazie

    Di solito o meglio mai, tiro le somme delle annate, ma per me questo è stato un anno strano, ho avuto delle esperienze diverse, soprattutto perché ho fatto una cosa, anzi 2,che non avevo mai pensato ne programmato. Per vari incontri, incastri e coincidenze, mi sono ritrovato ad aver scritto 2 racconti. Non era nella mia testa fare ciò, ma è successo. La cosa mi ha fatto molto piacere, perché ho scoperto parti di me, che vivevano dentro i meandri della mia anima (ricordi), talvolta nascosti...
  16. Il problema non è Davigo (di Franco Marino)

    Da molti anni ho smesso di parlare di singole persone famose. La ragione ha un po' a che fare con quel pizzico di codardia che tutti posseggono ma non ammetteranno mai neanche sotto tortura e che io rivendico apertamente: da buon codardo, sento che non posso permettermi cause che, da sconosciuto e signor nessuno quale sono, perderei, con avversari troppo più forti di me. Quando un famoso giornalista - che non nomineremo ma avrete capito - periodicamente si vanta su Youtube di farsi nuove...
    Copio da un articolo di Italia Oggi
    """"La nostra giustizia si colloca vergognosamente al 130° posto su 141 Paesi censiti per capacità di «risolvere le controversie». L'altro parametro, cioè l'efficienza del sistema legale in caso di contestazioni sulla normativa, è di equivalente debolezza: 126° posto nel mondo. Siamo dietro a Paesi dittatoriali e anarcoidi, Terzo Mondo piagato ed emarginato. """
    A causa dell'autonomia del CSM l'Italia affonda sempre più verso un baratro infernale dato che chi governa é ricattato giornalmente da tale gentaglia.
     
  17. Gino Cecchettin che querela e le ridicole proposte per combattere...

    La vicenda Cecchettin, come scritto in altre circostanze, non è niente di diverso da tanti altri casi del tutto analoghi passati in cavalleria. Ma se ne stanno parlando in maniera così incessante, al punto che ormai non c'è post sui social che non sia dedicato a questa vicenda, è perché la posta in palio è enormemente più alta e si ha, tutti, la sensazione che si voglia usare questa faccenda come volano per cose ben peggiori.

    Partiamo dal primo punto: Gino Cecchettin che fa querele.
    Fin...
    C'è una soluzione efficace senza dovere disquisire su come e perché devono essere gestiti i social : ABBANDONARLI DEFINITIVAMENTE TORNANDO A VIVERE UNA VITA REALE E NON VIRTUALE.
    Il progresso tecnologico a volte è deleterio. Occorre avere la lucidità di prenderne atto e comportarsi di conseguenza.
     
    Io non sono per una demonizzazione dei social… sono uno strumento… un mezzo di comunicazione
    Io in questi anni anni ho raccontato la mia vita reale, condiviso opinioni mie … ho partecipato a discussioni che a volte non ho affrontato nel mio ambito lavorativo
    Il problema è la censura… nel momento in cui non ci si sente liberi di parlare non ha più senso
     
    Disse lo Yoda "Male non fare paura non avere". Social...mai stata bannata, mai stata minacciata né da fb né dagli haters, mai stata cancellata...forse sono malata?
    NB Ho letto ora i post del Gino "nazionale" , i miei "amici" in fb, accuratamente selezionati, non hanno ritenuto importante riportarli. O....ma é un porcellino!!!
     
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    Il reato di diffamazione andrebbe eliminato dal codice penale e sostituito, al più, con un illecito amministrativo, così come bisognerebbe impedire a chiunque di rivolgersi al giudice civile per ottenere un risarcimento per la diffamazione, visto anche il carattere sproporzionato di certe somme richieste (e talvolta ottenute), spesso superiori al risarcimento medio che viene assegnato a favore delle parti civili nei processi per omicidio.
    Sia chiaro, capisco che certi commenti possano essere sgradevoli, la diffamazione però sta diventando un'arma impropria con cui limitare la libera espressione, con politici che utilizzano lo strumento della querela per tacitare il dissenso nei loro confronti, intentando cause temerarie che il più delle volte finiscono con l'archiviazione o con l'assoluzione dell'imputato, ma che comunque creano grossi problemi a chi non ha le stesse disponibilità economiche del querelante e deve pagarsi l'avvocato.
    Nel caso Cecchettin, al di là di qualche commento sopra le righe, gran parte delle critiche presenti nei social riguarda l'assurda richiesta che tutto il genere maschile faccia il suo mea culpa, pretesa che appare assai ipocrita se, come sembra, chi fa una simile richiesta in passato ha pubblicato sul suo account twitter dei commenti dal contenuto sessista. Critiche legittime, ovviamente, se non fosse che il confine fra ciò che è lecito è ciò che è sanzionabile non è stabilito in maniera chiara, ma dipende dagli orientamenti politicamente corretti vigenti. La strategia della querela sembra pertanto essere orientata all'insegna del "colpiamone uno per educarne mille", non sia mai che qualcuno voglia porsi troppe domande, non tanto sul fatto in sé (c'è stato un orribile omicidio e c'è una vittima, su questo non si discute), quanto sul suo utilizzo per finalità che non siano esclusivamente quelle di fare giustizia, prevenzione e sensibilizzazione, oltreché onorare la memoria della vittima.
    Il vero problema è che vent'anni di fascismo non sono passati invano, ragion per cui la tentazione di controllare l'altrui pensiero nel nostro paese è ancora molto forte (negli ultimi tempi più che in passato). Inoltre, come se non bastasse la responsabilità civile e penale, in Italia si fa un utilizzo distorto della responsabilità disciplinare in ambito lavorativo. Questo significa che quello che uno scrive sui social, anche se lo fa durante il suo tempo libero e all'interno della vita privata, può essere considerato pregiudizievole per il datore di lavoro e quindi oggetto di sanzione disciplinare. Il tutto ovviamente viene giustificato con norme volutamente generiche ("nuocere al prestigio o al decoro dell'azienda o dell'amministrazione di appartenenza"), in cui può essere fatto rientrare tutto. Ecco perché giustamente molte persone utilizzano pseudonimi nella rete, perché è vero che l'indirizzo IP consente di identificare l'intestatario dell'utenza telefonica (anche se, come lei signor Marino ben sa, è comunque possibile utilizzare connessioni libere presente in luoghi e locali pubblici), è anche vero che non sempre questi dati sono facili da ottenere. Gli americani, ad esempio, hanno un miliardo di difetti e sono responsabili di tante infamie, ma non rompono le palle ai cittadini per un'opinione, ragion per cui social come facebook spesso rifiutano di fornire l'indirizzo ip alle autorità italiane, assecondando la richiesta solo in caso di gravi reati.
     
  18. Meglio le uova

    Un tempo, mi ricordo, che alla prima alla scala, fuori si creavano capannelli di operai, lavoratori onesti con ideali comunisti, che tiravano le uova alla gente impellicciata che andava al teatro. Erano respinti dalle forze dell'ordine, e continuavano ad inveire, contro i ricchi e lo sfarzo della serata. A loro andava la mia simpatia, inutile negare che la parte proletaria che è in me gioiva velatamente. Adesso i comunisti col Rolex, e con lavori importanti sono tutti dentro il teatro, i...
  19. Le giuste critiche alla famiglia Cecchettin (di Franco Marino)

    Come tutti, a 42 anni ho il mio bagaglio di lutti. E di ognuno di essi, ricordo uno schema fisso: la voglia che tutto l'ambaradan finisse presto, una forte depressione, una grande paura per il futuro, laddove queste persone rappresentassero per me un paracadute, una grande chiusura di stomaco. Ed è una prassi ricorrente. Chi vive un profondo dolore vede recidere, spesso persino in pochi minuti, il tempo di un infarto fulminante, anni di ricordi, di gioie e dolori vissuti assieme. Quando...
    I media fanno il loro lavoro: battere a tamburo sulla notizia eclatante. La politica fa il suo lavoro: cavalcare l'onda modaiola sfruttando la notizia eclatante. La fama arriva ai parenti e fa superare il dolore, se mai c'è stato. Spero che almeno abbiano preso dei soldi, dato che da giorni hanno aumentato l'audience televisiva e fanno vendere i giornali. Se non l'hanno fatto sono emeriti imbecilli e allora mi spiego come una ventidueenne sia caduta preda di uno squinternato.
     
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  20. LE CRONACHE DEL VINTAGEVERSE: "La Prima Atlantide" (di Giuseppe Cozzolino)

    Az'tlan, la madre di tutte le Civiltà Misteriose.

    Il primo, potentissimo Impero che il Gigante Ka'n, l'Esule del Pianeta della Creazione, eresse sul mondo giovane che noi conosciamo come Terra. Composto per il 90% dei primi esseri umani fabbricati dalla Scienza dei suoi Accoliti assieme ad innumerevoli altre forme di vita che replicavano "in piccolo" la flora e la fauna della loro terra di origine. A scapito pure di altri esseri come gli Elementali che dominavano in origine la Pangea.

    Un...
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