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  1. La scemenza dei test psicoattitudinali ai magistrati (di Franco Marino)

    Gli atteggiamenti che spesso ci paiono strani di una persona non di rado dipendono dalla professione che svolge. Ho due fulgidi esempi di questo. L'inquilino a cui ho appena fittato casa - che è un commercialista, persona indiscutibilmente molto perbene ma che pianta grane su ogni singolo cavillo - e una mia parente poliziotta che, ogni volta che mi fa domande anche su banalità, lo fa con toni da interrogatorio, scordandosi che io sono il cugino, non un camorrista. Quando scherzosamente...
    Vabbè. Questa storia del test fu però una "provocazione" di Berlusconi se ricordo bene. Ed io la condivisi e condivido tutt'ora. Dopodiché è ovvio che il problema sta a monte, in riforme radicali che purtroppo i Padroni del Vapore non vogliono nemmeno che si pensino nel nostro Paese
     
    In grandi linee quel che affermi è condivisibilissimo.
    Tuttavia, se avessi la mia esperienza quarantennale sul campo, forse qualche perplessità in più la avresti.
    Vedi, ci sono Giudici che si portano dietro in ogni sentenza il loro poco equilibrio, la loro visione ideologica, i loro pregiudizi, per non parlare di quelli che, appartenenti a delle ben precise correnti, non possono fare a meno di rispondere a certi indirizzi....
    Stiamo vedendo che, sebbene il Ministro della Giustizia sia un ex famoso PM e dunque la materia la conosce bene e dall'interno, l'Anm dia subito segnali di eruzione manco fosse l'Etna... e stiamo parlando di un test applicabile dal 2026 ai neo assunti magistrati... Immagina se venisse fatto anche a quelli oggi in servizio la cui grande parte sarebbero da portare al macero... Altro che test e test.
    La magistratura italiana è una metastasi nascente dal cancro Costituzione, creato dai comunisti in seguito alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Hanno impresso nella Carta il loro indelebile marchio e noi ne continuiamo a pagare le conseguenze... altro che la più bella Costituzione del mondo, refrain buono solo per gli allocchi questo 😔
     
    Ma io sono d'accordo con te, Giuseppe. Ma il cancro che tu giustamente denunci dubito che si possa risolvere con i test psicologici. Di base c'è da resettare un'intera mentalità che vede il magistrato nume tutelare del Bene, circostanza che deriva anche dalla totale irresponsabilità garantita dalla Costituzione, come del resto anche tu stesso, sacrosantamente, confermi.
     
    Franco perdonami, ma stavolta sono solo parzialmente d’accordo con te e pienamente in sintonia invece con Giuseppe Murdhoco.
    Innanzi tutto non bisogna cadere nella trappola retoricamente ed argutamente portata avanti dalla sinistra di confondere la Psichiatria con la Psicologia. Ciò che mi meraviglia non poco è che nel tranello sono incappati anche personaggi del calibro di Gratteri che, siccome non lo faccio tanto stupido, evidentemente ha voluto mandare un messaggio, il che mi dispiace perché fino a questa sua ultima uscita sull’argomento, lo stimavo di più.
    Orbene, senza avere la pretesa di insegnare nulla a nessuno, voglio solo chiarire a chi non lo sapesse e continua a confondere le farmacie con le parafarmacie, gli odontoiatri con gli odontotecnici e i fisiatri con i fisioterapisti, che psichiatria e psicologia sono due cose ben diverse. La Psichiatria è una specializzazione della medicina che si occupa della diagnosi, prevenzione e cura delle malattie psichiatriche. Non a caso, prima di essere psichiatri bisogna essere innanzi tutto laureati in Medicina. Il paziente psichiatrico è chiaramente un malato, talora pericoloso e, quand’anche non lo fosse, necessariamente dovrebbe far uso di psicofarmaci che, se da un lato lo curano, dall’altro non lo rendono completamente lucido. Tipiche patologie psichiatriche sono la depressione, schizofrenia, bipolarismo, disturbo d’ansia, disturbo della personalità e quelli ossessivi-compulsivi (i maniaci ed i fobici per intenderci). A loro volta le patologie psichiatriche non vanno confuse con quelle neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e cervelletto) e periferico (i nervi) come ictus, artereosclerosi, sclerosi, Alzheimer, Parkinson ecc. E’ chiaro che un paziente psichiatrico ben difficilmente potrà fare il medico, l’ingegnere, l’avvocato o un qualsivoglia mestiere in cui ci si assume grosse responsabilità verso terzi primo tra tutti il magistrato. Di fatto questi soggetti non possono neppure avere la patente o il porto d’arma. Con le patologie neurologiche invece, lì dove non sono inficiate le facoltà intellettive ma solo quelle fisiche, si può ancora rendere un buon servizio al prossimo (basti pensare ai paraplegici o ai tetraplegici tra i quali si annoverano personaggi di intelligenza, capacità e sensibilità sopraffina).
    La psicologia, invece, è un’altra cosa. Innanzi tutto gli psicologi non sono medici tant’è che, quando annusano di trovarsi di fronte ad un malato psichiatrico, devono necessariamente passarlo al medico non potendo loro prescrivere alcun farmaco, trattamento o disporne il ricovero. Gli psicologi stanno allo psichiatra un po' come i farmacisti stanno ai medici. La psicologia è una scienza potremmo dire umanistica, un po' come la sociologia e la filosofia. Gli psicoterapeuti possono essere di supporto al medico o trattare autonomamente il disagio individuale e/o familiare in un momento di crisi.
    Gli psicologi svolgono inoltre un valido ed insostituibile compito in fase di selezione del personale e qui veniamo al punto. Tramite il colloquio diretto e la somministrazione di appositi “test” come il “Minnesota” universalmente riconosciuti attendibili, validi e standardizzati, è possibile misurare le caratteristiche caratteriali, la motivazione, la socievolezza, l’aggressività, il coraggio, la creatività, la resistenza alle frustrazioni e tante altre caratteristiche comportamentali. Poiché vi sono differenze genetiche e culturali nelle diverse culture, possono esserci delle differenze nei risultati dei test somministrati a gruppi diversi.
    Dai test vengono fuori dei grafici che graduano le caratteristiche psichiche e attitudinali del candidato.
    La prima scala è quella clinica di base che considera le dimensioni più significative della personalità del candidato ed esplora aspetti psicologici come la presenza di sintomi di tipo depressivo, rituali fobici e comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo.
    La seconda scala è quella supplementare che approfondisce temi legati al livello di stress o di disagio, ma anche la capacità di gestione della frustrazione, il livello di adattamento emotivo e la percezione del ruolo sessuale.
    Infine, la terza scala è quella di contenuto che approfondisce le diverse variabili della personalità, tra cui processi di pensiero di tipo psicotico, problemi di controllo della rabbia, presenza di conflitti familiari e sul lavoro o anche atteggiamenti negativi verso i trattamenti di salute mentale.
    Per ogni lavoro, qualifica o mansione si ricercano particolari caratteristiche; il tasso di aggressività, ad esempio, unitamente ad altre caratteristiche può essere ammesso più alto per un paracadutista incursore, mentre può essere motivo di scarto per un pilota di caccia.
    La selezione psico-attitudinale viene oggi adottata da tutte le aziende private e purtroppo da pochi comparti statali (vedi Forze Armate e Forze di Polizia) non certamente con lo scopo recondito di scovare il “pazzo”, ma solo per la necessità di capire se quella persona è portata a fare quel lavoro e pertanto se rappresenta un buon investimento in termini di produttività. In pratica un minimo di colloquio è ciò che chiunque di noi farebbe prima di assumere una semplice segretaria. Non a caso i test psico-attitudinali vengono usati come test di sbarramento spesso precedendo le restanti ben più costose prove di selezione (visite mediche, prove scritte, orali e pratiche).
    Dal Minnesota test ad esempio proposto durante la fase selettiva dei magistrati, verrebbe fuori la stabilità emotiva (buona gestione delle emozioni e una forte capacità di affrontare lo stress in situazioni ad alta pressione), l’affidabilità (onestà e affidabilità, grado di rispetto di leggi e regole), l’adeguata capacità di giudizio (capacità di prendere decisioni ponderate e basate sulla logica, specie in situazioni critiche), il comportamento sociale (capacità di interagire efficacemente con i colleghi e con il pubblico), la resistenza allo stress (capacità di gestire lo stress mantenendo la calma anche sotto pressione).
    Non si tratta dunque di scovare il pazzo, il maniaco, il drogato o l’alcolizzato come retoricamente e semplicisticamente dice Gratteri, ma di capire se quel giovane o maturo laureato in Giurisprudenza è motivato e ha le caratteristiche psichiche e attitudinali per poter rendere un buon servizio allo Stato in quello specifico settore.
    Io somministrerei i test psicoattitudinali a tutti, militari, magistrati, preti, insegnanti, impiegati e operai anche e principalmente nell’interesse del lavoratore che si vedrebbe immesso in un contesto per lui motivante e gratificante perché consono alle sue migliori aspettative. Quanti insegnanti ad esempio pur avendo una cultura enorme, non sanno trasmetterla non essendo portati per l’insegnamento. Quanti professori universitari sono invece ottimi insegnanti di tecniche operatorie pur non sapendo operare o quanti critici d’arte sanno cogliere ogni minima sfaccettatura di un quadro o di una scultura ma non saprebbero fare neanche un disegno o inchiodare un chiodo sul muro?
    Ma allora il problema dov’è? E qui veniamo al punto sul quale Palamara docet. Così facendo si toglierebbe potere di selezione ad altre variabili tipicamente nostrane (raccomandazioni, orientamento politico, nepotismo, corruzione, ecc.), col rischio oltretutto di dare troppo potere ad un comparto (quello degli psicologi) come di fatto è già avvenuto nelle Forze Armate e di Polizia. Oggi, in pratica, chi decide chi è dentro e chi è fuori sono loro, al di là dei contenuti culturali, intellettivi e di prestanza fisica del candidato. Verosimilmente dai test emergerebbero chissà quali altre indicibili motivazioni: smania di protagonismo, senso di superiorità e onnipotenza, smania di riscatto o desiderio di vendetta, potere di vita o di morte ecc. non a caso caratteristiche presenti proprio in quei magistrati che poi in gran numero si buttano in politica non rendendo un buon servizio né al paese, né alla loro stessa categoria, a discapito di tanti di loro che in silenzio lavorano con serietà, onestà intellettuale ed equilibrio riconosciuto da avvocati, periti, consulenti e finanche dagli stessi imputati.
    Ce la farà la Meloni o questo potrebbe essere l’inizio della fine? Attenzione perché come è scritto sui pali della luce “chi tocca i fili muore”.
     
  2. La "lezione" di Fini (di Franco Marino)

    Parlare di Gianfranco Fini, devo confessarlo, mi imbarazza un po'. Tanto per cominciare, nel mondo stanno accadendo tante e tali cose che potrebbe lecitamente apparire ridicolo riservare un articolo ad un personaggio che fu importante ma in epoche così lontane da apparire quasi geologiche. Oggi il suo nome è così irrilevante da riempire di inutilità qualsiasi cosa gli si dedichi. Per quasi dieci anni, dopo essere finito fuori dai giochi della politica, è stato assente dal dibattito...
    Non l'ha mai capito nessuno perché Almirante lo avesse indicato come "Il Delfino". Ero iscritta al MSI. Lo supportai prima per onor di partito poi perché lo "svecchiamento " di un MSI era vitale. Ben presto non lo sopportai. Partecipai ad un paio di eventi dove lui presenziava, spocchioso, arrogante presuntuoso, arrivista. All'ultima delle riunioni a cui presenziai c'erano già i luogotenenti di Berlusconi a propagandare, molto discretamente, una possibile alleanza a cui non credetti mai. Berlusconi lo conobbi personalmente ('91 o '92 non ricordo) in una semifinale di Hockey su ghiaccio, Asiago-Devils Milano, essendo amica dello sponsor e Presidente dell'Asiago. Perdemmo, anche perché Berlusconi (Presidente) aveva cacciato i soliti milioni per comprarsi il meglio dei giocatori mentre l'Asiago era ed é squadra montanara di piccola cittadina montanara. Mi diede l'idea di uno sbruffone, piacione, che aveva fatto i soldi con le sue capacità certo, ma che, essendo al culmine del successo, si sentisse molto potente ed invincibile in ogni settore, capace di gestire ogni problema. Quando si alleó con AN non ebbi dubbi che Fini lo avrebbe fregato. Tuttavia, alla fine i più fregati siamo stati noi italiani, messi in crisi da due personaggi che di politica ne capivano poco e che, purtroppo, hanno dato inizio ai partiti-persona o partiti-personaggio o partiti-pagliaccio
     
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  3. Putin, un cattivo animale (di Franco Marino)

    "Cet animal est fort méchant, quand on l’attaque il se défend". Questo animale è molto cattivo, quando lo attacchiamo lui si difende.
    La prima volta che lessi questo divertente proverbio francese fu in un'intervista a Confalonieri, storico braccio destro di Berlusconi, che a chi gli chiedeva conto del perché il Cavaliere si fosse fatto tanti nemici, citava questo detto per spiegare che erano questi ultimi a rompergli le scatole, non lui a cercarseli. Questo paradosso è ricorrente dalla...
    "Se Kiev perde la guerra con la Federazione Russa, è inevitabile un intervento della NATO". Significa che combatteranno gli europei: gli americani si tireranno fuori con la scusa della vittoria di Trump. Gli europei non hanno scampo contro l'esercito russo, ma bastano e avanzano per tenerlo impegnato mentre Washington tenta di rimettere in riga Pechino. L'ostilità sino-russa è al momento improbabile, ma i Brics sono una gigantesca bolla, mi pare evidente.
     
    Durante l'ultimo discorso alla Duma Putin ha dichiarato "Secondo gli economisti facenti parte del BRICS il PIL dei paesi BRICS entro il 2030 aumenterà del 53% mentre quello dei paesi occidentali alleati agli USA o "amici" aumenterà del 23%". Putin e la Russia hanno già vinto. Il resto sono schermaglie.
     
  4. Scoppola

    Perdere nonostante avere contro, un avvocato assassino e una demente dal Rolex da botteghe osure..
    Quando, qualche stolto, scrive "cresciuta a pane e Tolkien" dicendo l'ennesima cazzata, la signora è cresciuta a pane e senso di rivalsa verso il mondo, a pane e senso di odio verso il padre che l'ha abbandonata in tenera età, pur di arrivare a affermare che avrebbe comandato, e dimostrare a tutti che una figlia di borgata può diventare il numero uno in Italia, avrebbe venduto il suo passato...
  5. Politic

    La politica è una creatura strana, ha tante facce, diversi aspetti. Chi decide di mettersi in politica ha una sua motivazione, chi decide di fare politica ne ha un altra (secondo me decisione più nobile, ma è mia opinione non conta nulla). Per i non addetti sembra che non esista differenza fra le cose, vi faccio un esempio sciocco e da bimbi della materna: Berlusconi si mise in politica, Socrate la faceva (non accetto' mai incarichi politici) il pensiero di quest'ultimo ci fa discutere...
  6. Il caso del Pastificio Rummo ovvero l'urgenza di fermare questa...

    Una delle cose che, sin dall'era del berlusconismo - che ho vissuto in pieno - non ho mai accettato della dialettica politica è l'equiparazione di ciò che in Italia chiamiamo destra e sinistra. Specifico "ciò che in Italia chiamiamo come tali" perché in realtà, in un paese sano, c'è bisogno sia dell'una che dell'altra. Il problema è che quella che in Italia si fa chiamare sinistra ormai è diventata una cosca mafiosa che minaccia seriamente la democrazia. Certamente, poi, la destra ha...
  7. Le prospettive politiche di Vannacci (di Franco Marino)

    Un po' di persone mi hanno chiesto di commentare le prospettive politiche future di Vannacci. Secondo alcuni, pare che stia per fondare una sorta di comitato elettorale che potrebbe diventare partito. Secondo altri, il generale potrebbe entrare nella Lega. Insomma, non si sa ancora nulla ma la notizia già campeggia su molti giornali. Al riguardo che dire? Molti si aspettano un articolo su Vannacci e invece di lui parlerò ben poco, per una serie di ragioni.
    La prima è che io del...
    Purtroppo sono ormai troppi anni che in Italia non esiste più la politica, e tanto meno i politici. È diventato tutto un grande gioco di ombre cinesi, portato avanti da comparse, perché gli attori, quelli veri, sono altrove.
     
    Purtroppo non abbiamo grandi statisti , abbiamo fortunatamente persone molto competenti sia in politica che in altri settori…
    Vannacci non gode della mia stima ( ma io non sono nessuno) E’solo molto furbo
    Non avrà il mio voto
     
    Condivido, as usual. E anzi per corroborare il pensiero di Franco aggiungerei che lo stesso Diego Armando Maradona, uno dei calciatori migliori di sempre, quando si cimento' nel ruolo di allenatore non fece decisamente onore alla sua fama.
     
  8. Il caso Dalmastro-Pozzolo ovvero con questa sinistra, la Meloni può...

    L'errore più comune di quando si ascolta o si legge una dichiarazione è di fermarsi al "testo" e di non andare oltre, cioè non guardare il "sottotesto". Ma questo errore si estende anche alla valutazione delle azioni. Quando una cosa ci appare illogica è perché spesso la logica è un'altra. Così, durante la campagna elettorale delle politiche del 2022, ho capito che la sinistra era cosciente che avrebbe perso quando Letta iniziò a caricare a testa bassa contro la Meloni, dicendo le cose...
    Il Pd si appiglia alle pistolettate di Capodanno di Pozzoli perché su tutte le altre questioni dirimenti la pensa esattamente come i suoi avversari, anche quando finge di dissentire.
     
    Il Paese è nella "me-lma"...
    Hanno fatto a gara a chi ne spargesse di più, prima, dopo e durante...
    La melma ora è diventata "lozza"...
    e noi (?)... periamo di non affogare!...
     
  9. Javier Milei: un vero liberale o l'ennesima marionetta di Washington...

    Ogni discussione sulla necessità di uno Stato, nasce su una base che ne vulnera la credibilità: da una parte, pensare che lo Stato sia un abusivo che voglia infastidire un'umanità altrimenti prospera e felice e dall'altra immaginarselo come una sorta di padre munifico che lotta per assicurare il Bene. In realtà, chi è lontano da queste ubbie, sa perfettamente che il core business di ogni Stato è di proteggere i più deboli. Tutto questo non ha una ratio morale ma quella, essenzialmente...
    È un articolo puntuale. Il grande capitale americano ma apolide è effettivamente contro una sana libertà di impresa e concorrenza leale anche perché oramai è sganciato dalla produzione. Aggiungo che, secondo me, inizia ad essere pure contro la piccola proprietà privata per questo è abbastanza giusto parlare di UE e di Usa novelli soviet.
     
  10. Fiore ovvero l'incompetenza politica si paga (di Franco Marino)

    Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, è stato condannato ad otto anni per il cosiddetto "assalto alla CGIL". La cosa ha, giustamente, scandalizzato tutti coloro che credono a quella scritta "la legge è uguale per tutti" che campeggia nei tribunali. Ma era tutt'altro che imprevedibile, almeno all'occhio di chi crede di aver avuto sempre chiara la questione, ossia che non ha alcun senso combattere il sistema come lo combatte oggi il dissenso, nelle sue varie forme. E il motivo è semplice...
    100% d'accordo. Ho fatto parte.di Casapound per un certo periodo perché i "ragazzi" di Vicenza erano bravi ed impegnati. Poi ho partecipato a qualche riunione gestita da Augusto Sinagra e Simone Di Stefano e ho lasciato. Inutile impegno per portare avanti idee e progetti completamente fuori dalla realtà.
     
    Erdogan e Putin sono venuti fuori all'inizio del secolo, in un contesto nazionale, storico e geopolitico completamente diverso. Il cappio si stringe attorno al collo e, ammesso vi siano la volontà e la consapevolezza (per me non ci sono) per raggiungere l'indipendenza, temo purtroppo manchi il tempo. Non possiamo permetterci valzer e giochetti ventennali. Spero in un evento traumatico esogeno.
     
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    Certo tutti fenomeni quando si tratta di parlare.
    Fiore e Forza Nuova sono anni che lottano contro il sistema, ed è palese a tutti che sono gli unici che ad oggi non si sono piegati davanti a nessuno, non fanno accordi elettorali, non hanno seguito le sirene di Italexit e non seguono l'armata brancaleone di Alemanno. Lottano ogni giorno in strada contro le angherie del sistema e a controprova di quanto dico ci sono le condanne di questi giorni e le migliaia di denunce comprese le mie. Il resto lo lascio a chi si diletta a scrivere post deliranti con l'unico scopo di denigrare gli unici anti sistema esistenti oggi.
     
  11. Il problema non è la Ferragni in sé ma la Ferragni in te (di Franco Marino)

    Il momento più difficile di un blogger è quando, sostanzialmente, deve scrivere un pezzo su commissione. Se è un giornalista, ha normalmente un editore da servire, che a sua volta ha interessi da difendere. I giornalisti berlusconiani e debenedettiani hanno avuto di che scrivere in trent'anni che i loro editori hanno leticato tra di loro. Ma un blogger, un editore di se stesso, deve non soltanto avere l'istinto di parlare qualcosa di cui sente di parlare, ma anche intercettare il momento...
    Tempo fa lessi l'articolo di un esperto in comunicazione pubblicitaria dove descriveva anche il fenomeno Ferragnez, elogiando la indubbia geniale intuizione di lei
    nell'utilizzare i social per mostrare se stessa e, di conseguenza, tutto ciò che reclamizza, tanto da essere considerata la prima "influencer" al mondo. Fenomeno in quanto la durata del successo é eccezionale rispetto al tempo medio di popolarità di un'attività effimera come quella di "influencer". Secondo lui non ci sarebbe stato un declino naturale, dovuto all' usura d'immagine che porta a stanchezza, poiché i Ferragnez sono molto solidi, il consenso sarebbe diminuito perché qualche concorrente, o qualcuno a cui sono stati pestati i piedi, avrebbe generato un inciampo tale da corrompere la celebrità della coppia in modo irreparabile.
     
    Quoto anche le virgole caro Franco.
    Il termine infrociare vale da solo "il prezzo del biglietto" 😆
    Io penso e agisco come il tuo amico magistrato e la Ferragni, se tutti fossero come me, dormirebbe sotto i ponti
     
  12. Caro Grillo, la colpa non è tua ma di chi ti ha votato (di Franco Marino)

    Ho spesso detto che la cosa di cui vado più fiero è di non aver mai creduto ad una virgola della narrazione covid. In realtà ce n'è anche un'altra: non aver mai considerato neanche per un momento di votare il Movimento 5 Stelle. Tutto mi divide, sia interiormente che esteriormente, da quel mondo che ho visto nascere con i miei occhi, di cui conosco moltissimi di quei personaggi poi diventati famosi e con i quali mi sono spesso scontrato, fino a giungere presto alla determinata convinzione...
    Quando il Beppe nazionale si esibì nelle piazze italiane, sinceramente, mai avrei pensato che riuscisse a tirar su così tanta gente per un partito virtuale. Siamo coetanei. Lo incontravo 50 anni fa a Milano io studentessa lui cercava di fare il pagliaccio (mai considerato come comico) per entrare al Derby, il tempio del cabaret, dove si esibivano i "mostri" della satira. Non l'hanno mai voluto. Frequentavamo il "Tencitt" vicino alla Statale dove spesso trovavamo anche lui, accompagnato da pochi in quanto persona insopportabile, borioso, maleducato, strafottente, rancoroso, avaro, profittatore.
    Se lo vedevamo seduto "Uh signùr ghe el Bepp ndem via". Quando ha formato il M5S scommessi con un amico che, appena fatto i soldi lui sarebbe scomparso mollando tutto. Ovviamente ho vinto, ma, ho tristemente verificato quanto sia facile "imbelinare" (termine genovese) gli italiani. Quelli di adesso però, perchè, 50, 40, anche 30 anni fa non ce l'avrebbe fatta.
     
  13. Berlusconi, l'iscrizione al Famedio e il solito inutile...

    Chiarisco subito un punto. Sono stato un forte sostenitore berlusconiano. Non acritico fino al punto di non vederne i difetti, le ombre e di non allontanarmi non appena ho capito che il berlusconismo era, di fatto, morto molti anni prima del suo ispiratore. Ma comunque ugualmente convinto. I vent'anni in cui Berlusconi ha polarizzato il paese attorno a sé sono serviti non tanto a formarmi sul piano ideologico, quanto a capire l'importanza che i suoi nemici non prendessero possesso di...
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  14. Premierato forte: opportunità e criticità (di Franco Marino)

    L'italiano ha un'idea abbastanza infantile del concetto di istituzioni: pensa che il potere derivi dal comando, dalla possibilità di premere dei bottoni e non dalle circostanze che possono rendere potentissimo anche chi, ufficialmente, non lo è. Se - dopo che nella Seconda Repubblica si sono alternati governi di destra e di sinistra - la convinzione di tutti è di essere tiranneggiati dalla sinistra, è perché il comando è cosa ben diversa dall'avere il potere. Anche per questo, si può...
    Credo che il consenso nei confronti della Meloni sia molto alto soprattutto per demerito dell’opposizione e sinceramente sapevo che per i paletti imposti da Draghi ha poca libertà per i prossimi anni
    Non mi aspettavo niente di stupefacente
     
    Importante é che si cominci a parlare di premierato. Importante é che qualcuno prenda l'iniziativa. Non sarà la più perfetta delle soluzioni ma potrebbe almeno toglierci dalle balle gente come la Bindi che credo abbia avuto il ciclo quando era in parlamento ed é andata in menopausa che era in parlamento. Ci toglierebbe l'orrore del "Gruppo misto" che Craxi definì "la puttana del parlamento pronta a spostarsi a dx e sx in cambio di favori"
     
    Gentile sig. Marino,
    a me pare che la questione sia mal posta. Lei pare muoversi nel classico schema destra-sinistra, dimenticandosi che questi due schieramenti sono da tempo identici nella sostanza e appaiono differenti solo su questioni inessenziali o folcloristiche. Le decisioni che contano in Italia non vengono assunte dal governo o dal parlamento, ma da poteri stranieri, spesso sovranazionali e/o occulti. Se il PDR rifiuta la nomina di un ministro, non lo fa perché sgradito alla sua parte politica, ma perché così hanno ordinato tali poteri. Pertanto, se questo potere passasse formalmente al PDC, la nomina di quella persona a ministro sarebbe parimenti tabù, a prescindere dalle sciocchezze che possono essere state dette in campagna elettorale e a cui oramai credono solo i gonzi e gli ingenui.
     
  15. Cecchi Paone e la doppia morale che ucciderà i diritti civili (di...

    Stamattina leggo il post di una coppia di amici che non è riuscita ad avere figli in maniera naturale e che, dopo un paio di FIVET andate a male, avevano tentato con l'adozione. Questo post parla della loro vicenda personale solo per una parte, dopodiché scrivono "Siamo nauseati da un progressismo che mentre fa i ponti d'oro alle coppie gay, crea ogni difficoltà alle coppie etero che devono adottare un bambino. Abbiamo creduto in valori sbagliati".
    Sulle prime, sembrerebbe di leggere -...
    Per una coppia etero è sempre stato difficilissimo adottare un bambino… talmente sfiancante e doloroso perché sottoposti a rigidi controlli che molte persone hanno rinunciato
     
    Confermo. Non per esperienza personale ma per esperienze di amici. Fino ad ora, per quel che ho potuto sapere dai media, le coppie omosessuali i figli li hanno adottati fuori Italia, come tante altre coppie etero. Quindi ...difficile stabilire una disparità di trattamento. Sulla difficoltà, creata dalle leggi italiane per le adozioni, io e non solo io, abbiamo il sospetto che le rendano difficili perché gli orfanotrofi, definiti ora in base al "politicamente corretto" - Comunità educative - percepiscono minimo 90 euro fino a 130 euro/giorno per bambino, considerando poi che molte sono private.... Detto ciò, tanto per non uscire dal "seminato" dell'articolo....concordo.
     
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  16. Vendesi fontana di Trevi: compreso nel pacchetto il telefono della...

    Questo blog ha avuto, in passato, la fortuna di annoverare alcuni lettori d'eccezione. Uno tra questi era Cossiga - che, del resto, era lettore di moltissimi blog indipendenti (io non ero certo l'unico e ci mancherebbe) - la cui particolarità non era tanto quella di essere una fonte preziosissima di indiscrezioni, ma di essere un profondo conoscitore della macchina delle alte istituzioni, la cui immagine, da lui in poi, non sarebbe stata più lo stessa, ai miei occhi. A colpirmi...
    Sono d'accordo con te. Avevo tra i miei amici cari Alfredo Mosca forse ne avrai sentito parlare (purtroppo morto a febbraio) era giornalista dell' Opinione docente unversitario e consulente in FI per anni, in stretta amicizia con Berlusconi. Conosceva bene la Meloni fin da quando fu scelta come ministro della gioventù. La definiva furba, di una furbizia speciale, intuitiva di un'intuizione quasi medianica, approfittatrice senza limiti, arrivista fino a strisciare pur di raggiungere gli scopi, scaltra nell'approfittare di tutto, degli errori degli altri e suoi.
    Ovviamente non le voleva bene e quando mi chiese perché l'avessi votata gli risposi "Per tutto quello che hai detto. In un paese di : evasori fiscali, approfittatori, burocrati fannulloni, popolo debole e per questo lagnoso, gente portata più al pettegolezzo che alla politica, teledipendente, dove "piove governo ladro é un mantra" dove qualsiasi vada al governo viene deriso, criticato o impelagato dalla magistratura ci vuole un f.d.p.che se ne fotte e frega tutti ma ha un briciolo di nazionalismo meglio se femmina, meglio se femmina popolana ancor più fetente". E lei sta facendo esattamente quello che sapevo avrebbe fatto. Telefonata Africana....ma dai...mesaggio chiaro - adoro Z ma..poverino temo che non ce la farà. E così si sgancia. La gente di lei ride??? Sai quanto gliene frega. Dicono che ha fatto figuracce all'estero? Sai quanto gliene frega dell'Italia al resto del mondo!
     
    Mah... Da un certo punto di vista la tua tesi sarebbe auspicabile perché potrebbe voler dire che non siamo del tutto governati da dilettanti e dementi cosmici.
    Poi però penso anche allo scandaletto triste del suo compagno, e tutta questa astuzia mi riesce difficile percepirla. A meno che non vogliamo ipotizzare che pure quella sia una exit strategy...
     
    Concordo in toto con l'articolo, che esprime quella che è stata anche la mia prima impressione, anzi, la seconda, in quanto subito ho pensato ad una bufala dei soliti complottisti :). La signora non manca di furbizia, questo è certo.

    P.S. Crozza, che io non seguo, ma la cui imitazione della Meloni mi è stata propinata da un amico, me l'ha fatta diventare quasi simpatica.....
     
  17. Sabbiature palestinesi e italiane (di Franco Marino)

    Qualche tempo fa un'anziana signora, lettrice assidua del mio blog, disse che il marito, al quale mandava i miei articoli, si era stancato di leggermi perché diceva che io non indico soluzioni ma sono solo bravo a criticare.
    Ho riflettuto molto su questa cosa. Ed è indubbiamente vero che io sia uno smontatore di soluzioni, ma è deformazione professionale. Continuamente, nel mio lavoro, mi trovo a smontare soluzioni che sembrano facili e fattibili e che invece sono impossibili da...
  18. Casa Meloni: una tragicommedia che non fa ridere (di Franco Marino)

    Non è certo la prima volta che scrivo dello sciocchezzaio in cui è ridotta la politica e neanche che tutto questo origini dall'abolizione delle preferenze che, sradicando la politica dai territori, ormai quasi terra di nessuno, l'ha trasferita nei media, dove conta molto il "personaggio" e la narrazione costruita su di esso. Ma il caso della separazione tra Giorgia Meloni e il compagno ed il conseguente e consueto profluvio di scemenze progressistiche o cattobigotte - che non colgono il...
    Giustissimo. Aggiungo che, date le caratteristiche volitive della premier, non così smaccatamente femminile, a me è parsa una bella imboscata ordita da lei stessa con la complicità di Antonio Ricci, nei confronti di un uomo di cui evidentemente si era stufata da un bel pò. Colpito, affondato e rimosso in 2, 2, 4.
     
  19. Lo Stato sono loro (purtroppo)

    Ero alle prese con un articolo serio (e forse anche serioso) sulla congiuntura internazionale, quando è giunta anche a me la notizia come un fulmine a ciel sereno: Giorgia Meloni, in qualità di Presidente del Consiglio, ha annunciato la fine della propria relazione con Andrea Giambruno. La cosa mi ha lasciato incredulo, e non tanto perché fossi particolarmente certo della qualità del sodalizio, quanto per il fatto che la Meloni avesse fatto un annuncio ufficiale, urbi et orbi, di qualcosa...​
  20. Fuck Israel!

    Cominciamo con lo sgomberare il campo da un paio di argomenti calunniosi assai frequenti: l’antisemitismo e la teoria del complotto giudaico. Ammetto di essere contro Israele, almeno nella sua configurazione attuale (in futuro la ditta potrebbe cambiare protettore e registro), ma nego con risoluta franchezza di essere antisemita. Il sionismo, che non coincide con l’ebraismo, ha seguito il destino di quei nazionalismi e internazionalismi esasperati che finiscono col fungere da utile idiota...
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