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  1. Vade retro satira

    Secondo Daniele Luttazzi, la satira sarebbe intrinsecamente progressiva. Secondo me, non è sempre così. Aristofane irrideva Socrate e, se fosse vissuto oggi, avrebbe votato volentieri (con mio sommo dispiacere) il Tea Party.
    Molière ridicolizzava magnificamente il borghese gentiluomo e la mobilità sociale, i vecchietti sessualmente arzilli, le donne sapienti con velleità di egemonia culturale. Petronio demoliva l’homo novus, l’odierno parvenu, col personaggio di Trimalcione. E...
    L'ennesimo mistificatore, un attore che impersonava la vittima del Potere e faceva credere a chi lo seguiva di essere accomunati dall'aura del martirio. Fui tra chi se la bevve, ahimé.
     
  2. Il mal francese

    Da quando il Pd ha scoperto la Francia, sono aumentati i nostri guai. A onor del vero, sono aumentate anche le personalità insignite della Legion d’Onore. La maggior parte appartengono al partito “Poltrone e Divani”, i diversamente italiani che esibiscono con orgoglio la loro brava coccarda e venerano Macròn, il nuovo divo (dopo Tony Blair) del progressismo di casa nostra. D'altronde basta mettere il blu al posto del verde ed il gioco è fatto: tricolore era e tricolore rimane. L’inciucio...
    Dimentichi quando il Piddì di Renzi e Ugo Fantozzi-Gentiloni cercò di vendere parti di territorio nazionale alla Francia? Una mossa che se non fosse stata tanto cialtronesca avrebbe meritato il plotone d'esecuzione puntato alla schiena, come in altri, più saggi tempi si usava fare.
    (Il titolo è un'opera di letteratura, comunque.)
     
  3. Un’occhiataccia al nuovo governo

    Evviva! Finalmente un “premier” (primo ministro suona male) donna! L’armata rosa avanza ovunque. ...e sti cazzi? I teorici della “via culturale al sovranismo” ci garantiscono che si tratta di una rivoluzione che spazzerà via il genderismo buonista e arcobaleno. I critici più tiepidi ci invitano alla cautela, a non nutrire eccessive illusioni e ad attendere l’esito delle elezioni americane di midterm. Altri disapprovano l’età media da gerontocrazia tardosovietica e si chiedono...
    Applausi. Ma davvero pensi che Tajani è più leggero di Terzi? Ho avuto il dubbio privilegio di avere uno scambio di vedute sulla sua pagina FB. L'ho dovuto bloccare dopo una serie interminabile di commenti insulsi, prevedibili e privi di qualsivoglia spirito, pieni solo di faccine e luoghi comuni sul nazismo (che ci deve entrare sempre) da leccapiedi ministeriale in carriera. Uno di quei fantozzi che secondo me la sera prima di addormentarsi pensa alle frasi più gradite da dire il giorno dopo per ingraziarsi il capo. Chiaro che nello stato-fantoccio italiano lui abbia fatto carriera, ed io no.
     
  4. Supersfida D’Annunzio-Sgarbi

    D'Annunzio: Taci. Su le soglie del bosco non odo...
    Sgarbi: Ma stai zitto tu, che non sai niente! Nulla sai!!

    D:
    Viva San Giorgio armato! Viva la giusta guerra! Viva la più grande Italia!
    S: Hai preso i soldi dagli inglesi! PAGATO, PAGATO, PAGATO, restituisci i soldi, PAGATO, PAGATO, PAGATO, NAZIONALISTA PAGATO, PAGATO, PAGATO, PAGATO! Liala no, lei è gratis! Studia la storia dell'Arte, invece di pensare alla guerra!


    D: O Tripoli, città di...
  5. Anglia Delenda Est

    Non venitemi a fare il fervorino sull’Occidente Collettivo, i valori condivisi e roba del genere. Con me non attacca. Geopoliticamente non esiste e non è mai esistito alcun “Occidente Collettivo”: i popoli occidentali si detestano cordialmente e si scannano da secoli. Gli anglosassoni, di conserva con i loro ascari polacchi e baltici, vogliono lasciarci a secco e tenerci a stecchetto. Detto questo, la musica inglese mi entusiasma, la letteratura non finisce di emozionarmi (da adolescente...
  6. La Maia Sandu italiana

    Silvio Berlusconi avrà tanti difetti, ma non quello di appartenere alla categoria dei pezzenti che si lasciano comprare per un piatto di lenticchie, un tiro di coca e una sveltina con la showgirl del momento. La parabola da pezzentello tracciata da Luigi Di Maio è ancora lì, fresca fresca, sul piano cartesiano delle indelebili vergogne politiche italiane. Purtroppo per noi, Giorgia Meloni rientra di diritto nella seconda categoria e, vedrete, userà la politica come una vetrina...
    Ormai da tempo ho abbandonato la politica di questo paese e non solo. Condivido l'analisi sulla Meloni e credo che chiunque possa mai oggi assurgere al potere politico possa mai essere diverso. Destra, centro, sinistra non esistono più. La cultura politica è morta dai tempi di Bettino, e da allora ha iniziato a morire anche questo paese. Coerenza, coraggio, etica, parole morte anche esse. Triste, ma è così, rassegnati ormai ad essere colonia altrui.
     
  7. Sovranisti ante litteram: Friedrich List (terza e ultima parte)

    Secondo List, i provvedimenti di carattere protezionistico atti a tutelare la crescita dell’industria nazionale andavano usati con parsimonia: "Le misure di protezione sono giustificabili solo se favoriscono e preservano la capacità di produzione interna." La dottrina di Adam Smith non insegna come elevare una nazione povera e debole alla prosperità materiale e alla potenza militare. Diciamo pure che il problema non si pone affatto, dal momento che Smith tratta alla stessa maniera...
  8. Senza lo Stato Profondo ci aspetta il coma profondo

    Nel giro degli antisistema il termine Stato profondo ha assunto un significato negativo. Il deep state erano i cattivi che ostacolavano "Trump il buono". C’è qualche mezza verità e molta demagogia in questa sommaria ricostruzione. 1) Il deep state cerca disperatamente di arrestare o ritardare il declino dell’Impero Statunitense, a prescindere da The Donald. 2) Lo Stato Profondo è l’insieme degli apparati coercitivi, militari e di intelligence. Punto. Se una nazione non...
    Un governo con i controcazzi risolverebbe il problema mettendo al gabbio i nemici della patria. A volte ho come l'impressione che l'elite sia una scusa.
     
  9. La prevalenza del filoucraino

    Da anni la tragica vicenda ucraina impegna dozzine di studiosi, eppure c’è chi ha già compreso tutto. È Mister Bandierino, alfiere di drappi altrui e ignaro gonfaloniere di stendardi nazisti, membro dell’implacabile tribù dei #facciamoqualcosa: facciamo rete, facciamo la calza ma soprattutto facciamo ridere. Da quando il nostro cosmopolita ha scoperto la pretenziosa cricca di Kiev, ne ha assimilato l’improntitudine, tipica peraltro dei nazionalismi straccioni, dove lo spirito...
    Concordo su tutta la linea tranne che su Orsini.
    A me non ha mai convinto.
     
  10. Sovranisti ante litteram: Friedrich List (parte seconda)

    Se per Marx il dominio borghese e la rivoluzione industriale uniformavano il mondo e annullavano le peculiarità nazionali, per List tale dinamica non faceva altro che intensificare ed esasperare le disparità e quindi i conflitti tra nazioni, segnatamente tra le grandi potenze (in un certo senso anticipò la teoria dell’imperialismo di Lenin). Eurocentrista convinto, non nutriva soverchia fiducia nella cosiddetta “zona torrida”: Africa, Asia meridionale, America Latina. A causa dei limiti...
  11. Sovranisti ante litteram: Friedrich List (parte prima)

    L’economista e pubblicista tedesco Friedrich List (1789-1846) nacque a Reutlingen, nell’allora regno di Württemberg, uno dei 38 stati che componevano la Confederazione Germanica. Il programma di List era nuovo e molto originale, perché cercava di far collimare il progresso della Rivoluzione industriale con i diritti e le libertà della rivoluzione francese. La sua natura di illuminista e di nazionalista tedesco di tipo non romantico lo portarono a compiere viaggi nel vecchio...
  12. C’era una volta il maschio alpha

    Avvertenza! Il seguente articolo è stato concepito e scritto all’insegna della mascolinità tossica, del passatismo e del motto “L’abito fa il monaco”.

    Fino agli anni 80-90 del secolo scorso l’Europa sfoderava una batteria di personalità politiche con la testa sulle spalle. Penso a Bettino Craxi con la sua mole da corazziere, l’espressione gonfia di sprezzo malandrinesco e l'andatura dinoccolata e frettolosa. Penso a quel François Mitterrand così grifagno e brevilineo, ma anche lui a...
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