Lorella P. Lucas
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SIAMO DAVVERO TROPPI?
L'ONU ha dichiarato che la popolazione mondiale è arrivata al tetto degli 8 miliardi.
Me lo immagino già i commenti dei prossimi giorni dei malthusiani, quelli del "siamo in troppi e rischiamo di non avere risorse sufficienti".
Eppure anche la Cina che per decenni ha praticato la politica del max due figli e che multava pesantemente le coppie che procreavano di più, ha recentemente tolto il divieto.
Hanno capito che il grosso problema è l'invecchiamento della popolazione e non la sua crescita.
Viviamo di più grazie alle condizioni di vita migliorate, cibo di qualità, condizioni igienico sanitarie, per cui la vita media si è allungata.
A maggior ragione dunque serve che si procrei, perché per sostituire i vecchi genitori servono almeno due figli, e quindi l'aumento demografico inizia a decorrere dal terzo figlio.
Bisogna poi valutare le aree... spesso la concentrazione della popolazione avviene solo su determinate aree. Per esempio l'Australia che è territorio venticinque volte più grande dell'Italia ha densità di popolazione che è minore della metà di quella italiana.
Nello stesso modo Russia e Sud America hanno una estensione territoriale che potrebbe accogliere una densità di popolazione dieci volte superiore a quella attuale.
I deserti: già nel 2012 al Congresso mondiale dello Schiller Institute furono presentati progetti per colture , per ritrovamento nei sottosuoli di acque, e anche per lo sfruttamento dell'energia solare.
Si basti guardare cosa ha fatto lo Stato di Israele, in terre aride e deserte.
Con le tecnologie odierne siamo in grado di produrre beni e servizi in grandi quantità, se solo ci fosse nel mondo una vera idea di pace, solidarietà e collaborazione.
L'idea della concorrenza, dei mercati va nella opposta direzione, trascura il fattore umano. Il lavoro e l'economia non sono intesi come risorse per l'uomo, ma come sfruttamento e arricchimento.
Se lo Stato tornasse a fare lo Stato occupandosi dei cittadini, intervenendo nella macro economia, fornendo servizi e soprattutto credito.
Ma il sistema oggi impostato è avverso a tutto ciò, perché al sistema non interessa la qualità di vita dei cittadini, non interessa la distribuzione, ma solo l'arricchimento di una parte di umanità. Quell'1% che detiene il 99% delle ricchezze che ha creato un modello di società che ormai tutti i governi seguono, senza metterlo in discussione.
La favola del debito pubblico, il crimine del pareggio di bilancio, la limitazione del contante.... Eppure se pensiamo ai nostri anni sessanta e settanta quando della spesa pubblica (allora era chiamata giustamente così) non ce ne importava più di tanto, e tutti gli italiani da una condizione di povertà del dopoguerra sono in pochi anni transitati verso una condizione di maggior agio, potremmo renderci conto di quante bugie ci stiano raccontando da decenni le neo classi politiche.
E' una deduzione semplice, che chiunque può sviluppare.
Il punto è se i governi lo vogliono fare o se preferiscono semplicemente conformarsi al dettato sistemico. E nel secondo caso, che parte della popolazione mondiale sia alla fame, o che le risorse non siano equamente distribuite poco importa, se il sistema salvaguarda l'arricchimento dei pochi.
Lorella P. Lucas, 15 novembre 2022
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