Lorella P. Lucas
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UNA MACCHIA NEL CUORE
Una festa di 18 anni a Fiuggi Anagni, i genitori del neo maggiorenne hanno affittato un agriturismo per ospitare gli amici del figlio e le loro famiglie. I ragazzi sciamano insieme nei giardini quando vengono raggiunti da una capretta bianca di pochi mesi di età che si avvicina perché abituata a farsi coccolare dai bambini, un cucciolo bianco, l’emblema perfetto dell’innocenza e della purezza.
I ragazzi non ci pensano su due volte, caricano la capretta in una carriola e, ridendo, corrono tutti insieme a lanciarla da un dirupo e poi, in un tripudio di applausi e di risate, corrono giù dalla capretta tramortita e la finiscono con violentissimi calci alla testa che continuano mentre la bestiola agonizza, un ragazzo continua a colpirla come un indemoniato mentre gli amici lo incitano affinché la uccida. Dopo essersi assicurati della morte di quella povera anima pura, caricano i video sui social e vanno a mangiare la torta.
Sappiamo questa storia perché il proprietario dell’Agriturismo ha sporto denuncia, in molti hanno visto ma nessuno si è opposto, nessuno ha tentato di fermarli… sono ragazzi, dovranno pur divertirsi, no?
In una festa parrocchiale nel Veronese con circa 200 partecipanti hanno dato ad un gruppo di bambini di 5 – 6 anni dei coniglietti bianchi per farli giocare. Secondo quanto ricostruito, uno dei genitori avrebbe fatto vedere ai bimbi come martoriare i coniglietti, dando così l’inizio ad un gioco orrendo culminato con la morte di Ninetto, uno dei cuccioli di coniglio. Solo uno dei tanti genitori presenti ha provato ad opporsi ma è stato bloccato dagli altri genitori… sono bambini, dovranno pur giocare!
Anche qui siamo venuti a conoscenza del fatto perché quell’unico genitore ha denunciato.
Bolzano, dei passanti hanno interrotto una improvvisata partita di calcio in strada perché il pallone in realtà altro non era che un povero riccio terrorizzato che non aveva altra alternativa che appallottolarsi per difendersi e, proprio per questo, veniva preso a calci. Un orrore senza fine
Fortunatamente in quest’ultimo caso il riccio si salverà, è ancora ricoverato in una clinica veterinaria ma presto verrà reintrodotto nel territorio.
Non capisco con quale coraggio ci stupiamo degli orribili stupri di Palermo e Caivano quando siamo noi stessi che cresciamo i nostri figli nella più totale mancanza di empatia e nel più becero cinismo.
Sono vite rovinate, ormai totalmente compromesse, sono degli irrecuperabili perché sono cresciuti senza avere un cuore, non hanno anima, si divertono a provocare la morte, non sanno immedesimarsi nel dolore degli altri ma si nutrono solo di un ego smisurato che li porta a compiere qualsiasi crudeltà a cuor leggero pur di avere un “like” in più sui social.
Sono talmente “bruciati” da essere così stupidi da non capire che pubblicando sui social i video dei loro crimini si condannano da soli… ma un imbecille non pensa, vive per quell’attimo di notorietà, tutto il resto non conta.
Ma come si fa ad uccidere una candida capretta a calci in testa? Quale pensiero sta rimbalzando nel vuoto cosmico della tua scatola cranica mentre sfoghi la tua furia omicida sul simbolo della purezza e dell’innocenza? Ma forse sei solo la punta di un iceberg, io darei l’ergastolo a te ma anche a tutti quelli che hanno visto e ridevano perché ridendo ti autorizzavano, ti facevano sentire al centro dell’attenzione, io darei l’ergastolo anche a chi ha visto i video sui social e non ha denunciato, l’ergastolo a chi ha condiviso, l’ergastolo a chi ha messo il “mi piace”
Io toglierei la patria potestà ai genitori che hanno visto i loro bimbi di 6 anni uccidere il coniglietto, forse a 6 anni il bimbo lo puoi ancora recuperare ma non in quella famiglia, per il suo bene dovrebbe essere affidato a famiglie normali, a padri che sappiano fare i padri, a madri che sappiano fare il difficile mestiere di mamma.
Basta con questo buonismo, chi è capace di uccidere una capretta a calci in testa non può e non deve fare più parte di questa società, l’empatia è un valore con cui si nasce, magari la si coltiva ma è un sentimento con cui devi nascere. Questo maledetto ragazzo potrà anche fingere un pentimento ma ha provato piacere ad uccidere senza motivo, un’anima così nera troverà sempre il modo di rincorrere di nuovo quel piacere, troverà di nuovo la scusa per sfogare di nuovo la sua carica di morte. E’ pericoloso per la società, deve finire i suoi giorni isolato ed in condizione di non nuocere.
Stiamo costruendo un mondo orribile in cui la cattiveria fa moda, in cui il debole serve a far sentire forte l’aguzzino, una società in cui chi ammazza gli angeli diventa un eroe.
Non mi stancherò mai di ribadirlo, la violenza sugli animali indifesi è una palestra per serial killer, non punire adeguatamente chi compie questi reati fa perdere quell’allarme sociale che farebbe attenzionare e controllare questi esseri pericolosi per l’incolumità di tutti noi.
Basta perdonismo, basta sconti di pena, basta pene sospese, questi mostri non devono più frequentare la società civile, sono irrecuperabili, sono pericolosi.
Dottor Vincenzo Minuto
Medico Veterinario
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