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Si allarga la crisi euro-statunitense in Africa: la Russia sosterrà l'ingresso algerino nei BRICS.
La notizia è vecchia, ma non di poco peso se messa in relazione con il resto del puzzle:

- L'Algeria è fornitore di gas per l'Italia e l'Europa, alternativo alla Russia;
- L'Algeria importa armi dalla Russia;
- I due paesi eseguono esercitazioni militari congiunte;
- Algeria e Marocco stanno alzano la tensione di confine (non si capisce se in una sceneggiata per le rispettive opinioni pubbliche o se per riflesso delle rivalità globali - col Marocco nei panni dell'amico degli USA).
- La Russia sta spopolando in Africa, tra governi e opinioni pubbliche (come dimostrano i siparietti neo-coloniali di Macron delle ultime settimane) e a modo loro le pagliacciate dei nostri dilettanti allo sbaraglio di governo (no Putin non organizza le migrazioni per destabilizzare l'Europa; ma ha il gruppo di potere sino-russo, in Africa centrale e nella fascia subsahariana ex coloniale francese, ha un certo peso ormai).

La rivalità in Africa ha aspetti economici (dove vince la Cina), militari (dove la Russia sta lentamente scalzando la presenza francese) e culturali (dove Russia e Cina vincono dagli anni '50), svegliarsi oggi e parlare di colonialismo cinese o invasione russa, non solo non è serio, ma è falso e in cattiva fede.
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