I perché dell'astensionismo che gli integralisti del voto non vogliono capire (di Franco Marino)

Da ieri si tengono le elezioni regionali e qui devo fare una confessione molto grave per uno che scrive spesso di politica e che si atteggia ad editorialista: nemmeno sapevo che si votasse. E non parliamo - con tutto il rispetto, beninteso - di regioni come il Molise e la Val d'Aosta, ma di due...

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Da ieri si tengono le elezioni regionali e qui devo fare una confessione molto grave per uno che scrive spesso di politica e che si atteggia ad editorialista: nemmeno sapevo che si votasse. E non parliamo - con tutto il rispetto, beninteso - di regioni come il Molise e la Val d'Aosta, ma di due regioni chiave che spesso fanno da apripista a cambiamenti anche in ottica nazionale: Lombardia e Lazio. Non devo essere il solo tuttavia ad avere questo disinteresse perché il... View more
 
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Ho sempre votato, sempre.
Stavolta però oltre ad aver fatto mente locale sulla scandalosa quantità di appuntamenti elettorali da maggio ad oggi, ho ritenuto opportuno provare ad aderire al partito di maggioranza in Italia, anche perché i vari candidati, e relativi partiti in appoggio, non mi rappresentano in assoluto. Pensavo di sentirmi in colpa per non aver rispettato il mio diritto-dovere....invece provo un piacevole senso di leggerezza.
 

Giuse S

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Io ho sempre votato pur sapendo che il mio piccolo voto non avrebbe cambiato molto. Lo faccio per seguire le mie regole comportamentali fondamentali nella mia vita per sentirmi a posto: 1) non fare pensieri peccaminosi sui maschi nati dopo il 1.01.1972 (mio figlio é nato in quell'anno e mi sentirei in colpa), 2) non discutere di politica con chi non vota, 3) non discutere di nulla con chi non paga le tasse, 4) evitare chiunque paghi in nero i collaboratori, tutti i collaboratori. Ti seguo perché scrivi in modo eccellente ed esprimi i miei pensieri, ma questo supporto all'astensionismo non mi piace, non demonizzo non accuso. Basta poi non criticare, come fanno molti, chi governa.
 
Abito in Lombardia e il rischio che, nonostante Fontana non avesse brillato, soprattutto in pandemia vera o presunta, facendosi calpestare da Speranza e soci, il malcontento ci mandasse in Regione i rottami del PD, c'era tutto. Per fortuna ha prevalso il trend del momento, nonostante il crollo dei votanti. La politica del meno peggio è tutto quello che ci possiamo permettere, e non è il menefreghismo, a portare idee nuove, riforme e servizi. La classe politica è questa, e non se ne andrà senza una improbabile rivoluzione non pacifica: chi mai potrebbe fare da capopolo? La Ferragni col suo pupazzo scarabocchiato? Alla gente interessa di più del grande fratello e dei sessualmente indecisi di Sanremo che delle sorti e del futuro del Paese. Come diceva Freak Antoni degli Squallor: cosa pretendi da un paese dalla forma di una scarpa...?
 
Franco, La leggo con attenzione e spesso condivido il suo pensiero... però
ho sempre votato, nel bene e nel male, forse più male... da che avevo 18 anni... 😉
per il rispetto di un antico ricordo scolastico,
che non mi abbandonerà mai :
< 1913, Emily Davison, ippodromo di Epsom, un cavallo e... re Giorgio V...> 😔
 

Loredana

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È un mio pensiero personale. Normalmente a sinistra vanno tutti a votare, bello o brutto che sia il tempo o che ci siano altri fattori che invece inducono gli altri a disertare le urne.
Questa volta invece credo che siano stati proprio loro a restare a casa. Vuoi il caso Soumahoro, vuoi la scelta della Schlein quale candidata alla presidenza, vuoi le porcate viste a Sanremo, suppongo che una larga parte degli elettori di sinistra abbiano deciso per l'astensione, schifati da tali situazioni e da tali comportamenti. Però pure l'elettorato di destra è mancato all'appuntamento, e credo che molto sia dovuto all'appoggio che la Meloni stia dando a Zelenski.
 
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