olim.JPG
Caligorante

olim.JPG

Accadeva cinquantanove anni fa. 10 ottobre 1964. A Tokyo si aprono i giochi della XVIII Olimpiade. I lavori preparatori delle prime Olimpiadi “tecnologiche” crearono una bolla infrastrutturale: il governo del Sol Levante investì due miliardi di dollari per costruire un nuovo aeroporto, la metropolitana e soprattutto la tratta Tokyo-Osaka del treno superveloce (“proiettile”) Shinkansen. La kermesse sportiva mise in vetrina un Paese risorto dalle macerie del conflitto mondiale e desideroso di occidentalizzarsi. Il docufilm sui Giochi lo firmò Kon Ichikawa, sostituto del maestro Akira Kurosawa, il quale diede forfait a causa di certe divergenze (esigeva il controllo assoluto sulle riprese nonché sulla cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi, che si conclusero il 24 ottobre) con il Comitato olimpico. Tra le nuove discipline introdotte vi fu il judo; i favoriti in quest’arte marziale erano naturalmente i padroni di casa, che invece furono sconfitti da Anton Geesink, proveniente dall'Olanda, ossia da un Paese senza alcuna tradizione in tale disciplina. La sconfitta fu considerata dai giapponesi alla stregua di una sciagura nazionale. Tokyo doveva ospitare le Olimpiadi già nel 1940; sarebbe stata la prima volta per paese non occidentale. Tuttavia, lo scoppio (7 luglio 1937) della guerra sino-giapponese indusse il governo a rinunciare. La capitale nipponica, che aveva battuto la concorrenza di città come Barcellona, Helsinki e Roma, dovette attendere un quarto di secolo prima di accogliere la fiaccola olimpica. Originally posted in:
There are no comments to display.

Profile Post

La colpa è stata addossata ad un 71enne di sinistra che ha compiuto l'atto criminale, ma sicuramente dietro ci sono gli americani, dato che il Primo Ministro è molto amico di Putin.

Il provvedimento del Governo in materia di lavoro ai giovani mi trova molto discorde.
Si incentivano le imprese ad assumere solo giovani del Sud, creando di pari passo disoccupazione dei giovani al Nord. Soprattutto è un provvedimento incostituzionale, dato che crea differenze e disparità tra cittadini.
Semmai dovevano incentivare le assunzioni imponendo pari percentuali di occupazione in tutto il territorio nazionale, isole comprese.
Quando la classe politica è ignorante e incapace, e non mi riferisco solo a quella di Governo, ma a tutto l'arco parlamentare accade questo orrore.
Occorrono nuovi politici, preparati e soprattutto che amino l'Italia e siano disposti a sacrificarsi per essa.
“Quello che sta avvenendo a Gaza è come se noi, per catturare Matteo Messina Denaro, avessimo raso al suolo la provincia di Trapani, anzi è peggio, perché mentre lui non si è mai mosso dalla provincia di Trapani, i capi di Hamas di certo non sono a Gaza.
Eppure, per comprendere la complessità del conflitto senza ridurla a sterili tifoserie, studiare la storia è un elemento essenziale: “È ovvio che se ci fermiamo all’istantanea degli ultimi sei mesi, con il massacro e i crimini di guerra di Netanyahu e del suo esercito ai danni della popolazione di Gaza, tutte le ragioni del mondo sembrano essere solo da una parte, ma le cose sono più complesse di come sembrano.
È difficile immaginare quali possano essere le vie d’uscita da questo conflitto fino a quando non emergeranno figure che sappiano ‘andare oltre se stessi’ come avvenuto in Sudafrica quando si mossero i primi passi per smantellare l’apartheid.
È ovvio che ci siano proteste se pensiamo che a Gaza si contano 35 mila morti in sei mesi, su due milioni e mezzo di abitanti, quasi tutti civili e bambini. Per fare un paragone basti pensare che in due anni e due mesi in Ucraina ci sono state 10.000 vittime civili su 40 milioni di abitanti, eppure a Netanyahu nessuno osa dire nulla e nei confronti di Israele non è scattata ancora nessuna delle sanzioni che hanno colpito i russi a poche ore dall’aggressione.
Quindi la rabbia è perfettamente comprensibile, rimarca il direttore del Fatto, “però oltre alla rabbia bisognerebbe studiare la storia, per capire come siamo arrivati fin qui è come se ne può uscire”.
cit. Marco Travaglio
"I' mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
ch'e' ditta dentro vo significando"

Purgatorio, canto XXIV

Per me, la scrittura è questo e credo che i miei due amori, Dante e San Giovanni apostolo, la rappresentino alla perfezione.

San-Giovanni.jpg

Gruppi di Patrioti

  • Lo immaginavo così, bello e quieto come un Cristo della scuola fiamminga.
  • Una cortina di ferro è calata sulla moria dei manager di Boeing. Nessun giornalista coprofago italiota se ne occupa, nemmeno i buffoni...
  • Allora cosa aspetti? Datti in pasto alle formiche.
  • Dizionario degli Eroi del Vintageverse...
  • Ottimo.
Top