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Un lettore, tempo fa, disse che il difetto dei miei articoli è di non considerare l'elemento psichiatrico dell'uomo di potere. Lui, antiputiniano, è convinto che Putin sia una specie di Hitler, di psicopatico ed essendo di destra pensa lo stesso anche di Biden. E io invece penso che, al massimo, può aver preso decisioni sbagliate ma certo non ispirate dalla follia. E' anche per questo che io, per esempio, quando nel dissenso qualcuno scrive che tutto ciò che sta accadendo è opera dei satanisti, degli adoratori del Male, rimango piuttosto freddo e scettico, pur sapendo benissimo che esistano moltissimi satanisti nei posti di comando. Nel mio materialismo laico, per me i grandi della terra sono persone razionali che, anche quando sbagliano, non lo fanno per pazzia ma per l'effetto di calcoli sbagliati. Anche per questo, quando leggo di Bill Gates che vuole oscurare il sole, penso a tutto, tranne che al fatto che sia pazzo o fuori di testa. La questione è un po' più complessa.

Il mondo, lo sappiamo tutti, ha gravi problemi da curare. A questo punto le strade si biforcano. C'è chi è consapevole dei limiti contingenti e sa che bisogna andare con i piedi di piombo con certi processi e chi, invece, come Bill Gates, propone che il sole possa essere oscurato per combattere i cambiamenti climatici. In questo senso, la differenza tra la persona saggia e lo squilibrato è che mentre quest'ultimo si lancia in proponimenti idealistici irrealizzabili, il saggio sa benissimo che un metodo per risolvere un problema potrebbe non solo non risolverlo ma, anche a risolverlo, ne potrebbe creare un altro. E dunque sa che bisogna andarci con i piedi di piombo.
Ma perché, a certi livelli, anche uno come Bill Gates, che può essere la sgradevole persona che volete ma certo non è uno stupido, è arrivato a proporre una roba così demenziale senza che qualcuno gli dicesse "Ok, ora però vai a riposare che sei stanco"? Perché da molti anni assistiamo alla proliferazione di figure non elette da nessuno e che tuttavia sembrano avere il potere di influenzare i governi ovunque questi non siano forti a sufficienza per resistere loro? La risposta a questa domanda non sta nella psichiatria ma in un fenomeno molto più complesso che è il senso di onnipotenza.
Se Lord Acton - che fu anzitutto un intellettuale ma che comunque fece anche politica seppure di secondo piano e dunque se ne intendeva - ha potuto dire che il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente, evidentemente si era reso conto di quanto la detenzione di un enorme potere potesse e possa far perdere il contatto con la realtà. Quando si detiene per troppo tempo un potere enorme, quando una sovrabbondanza di mezzi finanziari consente a chi se l'è saputa meritare di godere di possibilità che al signor nessuno sono inaccessibili, si perde completamente il senso del limite. Ci si abitua a pensare che si possano prendere decisioni così gravi senza minimamente porsi il problema della catastrofe che si verificherebbe se qualcosa andasse storto. Ai più alti livelli, se non ci sono freni all'autorità o, peggio ancora, all'autorevolezza di una persona, quest'ultima si abitua a considerarsi onnipotente e in grado, pertanto, di poter decidere della vita e della morte di miliardi di persone, come se si fosse unti dal Signore.

Tutto questo non ha nulla a che fare con la follia ma con lo stesso meccanismo che porta i tiranni, dopo un iniziale periodo di successi, a peggiorare irreversibilmente. Troppo tempo al potere fa perdere il contatto con la realtà. Bill Gates in questo senso non è un folle ma semplicemente un signore che grazie ai suoi soldi e all'interesse del sistema americano di pomparne l'autorevolezza, gode da troppo tempo di un potere di cui ha abusato e sta abusando. C'è solo da sperare che, come ci insegna l'epica, la hybris - l'eccesso che provoca l'ira degli dei - lo fermi, prima che il suo senso di onnipotenza metta in pericolo il mondo intero.

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Copio ciò che ho scritto in fb :
"Come pochi sanno che il geniale Federico Faggin, vicentino doc, rivoluzionò l'informatica con lo sviluppo di innovativi microprocessori e successivamente con la programmazione di nuovi software evoluti definiti Intelligenza Artificiale, così avviene per Cesare Marchetti, toscano doc, morto serenamente ad Aprile di quest'anno all'età di 96 anni, mi pare. Fu lui a coniare il termine "geoingegneria" negli anni '70, ahimé come Faggin non in Italia ma a NY alla Rockefeller University.
Dopo aver scritto" On geoengineering and the CO 2 problem " (nel '77) aprì la strada allo studio dei cambiamenti climatici e relative cause. Come per Faggin l'AI finì per essere discussa da cani e porci così per Marchetti le sue teorie di geoingegneria vengono manipolate da porci e cani.
 
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Il confine della pazzia è un labile segno che dipende dai parametri di giudizio. Per chi è pazzo il mondo fuori è pieno di pazzi. Definire il "dentro" o il "fuori" è solo una questione di convenzione sociale. Lo stato mentale di chiunque risulta del tutto indifferente al di fuori della specie umana.
Rimane, tuttavia, per noi e per l' ambiente che ci circonda, la considerazione oggettiva della pericolosità di certi soggetti. Il danno, infatti, che può fare un "signor nessuno" è del tutto insignificante mentre quello potenziale di soggetti che detengono un potere enorme è spaventosamente esagerato. Per questo andrebbero rinchiusi senz' altro, o quantomeno, privati di gran parte del loro potere. E' una questione di sopravvivenza collettivva.
 
Il confine della pazzia
è un labile segno che dipende dai parametri di giudizio. Per chi è pazzo il mondo fuori è pieno di pazzi.
Definire il "dentro" o il "fuori" è solo una questione di convenzione sociale poiché lo stato mentale di chiunque non è misurabile e risulta del tutto indifferente al di fuori della specie umana.
Rimane, tuttavia, per noi e per l' ambiente che ci circonda, la considerazione oggettiva della pericolosità di certi soggetti. Il danno, infatti, che può fare un "signor nessuno" è del tutto insignificante mentre quello potenziale di soggetti che detengono un potere enorme è spaventosamente esagerato. Per questo andrebbero rinchiusi senz' altro, o quantomeno, privati di gran parte del loro potere. E' una questione di sopravvivenza.
 

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Franco Marino
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