Abbiamo spesso descritto il pendolo euroasiatico, cioè l'alternanza tra Europa e Estremo Oriente, come un'altalena tra i due grandi depositi demografici ed economici mondiali.
Cina e Europa si sono alternati (spesso scambiandosi i guai: peste e Mongoli, tra tanti) in questo ruolo, con la Cina e talvolta l'India più spesso in netto "vantaggio" sull'Europa.
Il Medio Oriente ha rappresentato un terzo polo, assieme alla Russia (costruzione storica più recente), entrambi però molto legati alle vicende climatiche e ambientali.
L'Asia Minore prevale sull'Europa per la Protostoria e la storia più antica (fino a Roma e Cartagine almeno), si riprende una buona rivincita a sorti alternate nel Medio Evo con l'ascesa islamica e gli Ottomani.
Va notato uno spostamento di asse, di quello che noi chiamiamo con una continuità artificiosa "Occidente", dal Mediterraneo all'Europa, complici sia il clima e la scoperta dell'America.
Nel mondo antico occidentale si nota un micro-pendolo interno al Mediterraneo (che citiamo per notare come questi fenomeni socio-economici siano tipici del macro e micro-livello, non mi stancherà mai di ripeterlo, dobbiamo studiare le comunità umane come sistemi dinamici):
- Ascesa Mesopotamia e Antico Egitto;
- Lenta ascesa civiltà greca, etrusca e colonizzazione greca e fenicia del Mediterraneo occidentale;
- Alessandro Magno e regni ellenistici;
- Duetto romano-cartaginese, con ascesa romana.
- Invasioni germaniche in Occidente e Impero D'Oriente con Giustiniano in Oriente.
- Invasioni arabe, riorganizzazione in Occidente (monachesimo e embrione degli Stati).
- Periodo d'oro dell'Islam.
- Carlo Magno in Occidente e lotte religiose (eresie e iconoclastia) in Oriente.
Da qui si avvia lentamente lo spostamento verso Nord dell'asse culturale ed economico occidentale, che passa da mediterraneo a europeo lungo seicento anni, fino alla scoperta dell'America come percorso finale e inizio di una nuova era.
La mia idea è che necessariamente dobbiamo unire i puntini tra le parti e lavorare su questo meccanismo di pendolo almeno a livello regionale e continentale, cercando di risalire quanto più indietro possibile e scoprire eventuali punti di rottura nel meccanismo.
Ad esempio, la scoperta dell'America ha alterato (forse) definitivamente il pendolo euroasiatico, dando all'Europa un netto vantaggio per un periodo molto lungo e fornendo le risorse necessarie agli Stati europei per soggiogare l'Asia nell'800.
Esistono molte traiettorie possibili allo stato odierno:
- Il continente americano potrebbe essere di nuovo marginalizzato (non è certo la prima volta che viene "scoperto", ma non ha mai segnato grandi sconvolgimento nel continente-mondo di Afraeurasia) e quindi ora potrebbe tornare in vantaggio l'Asia e poi tra un secolo l'Europa.
- Che la scoperta dell'America abbia definitivamente marginalizzato l'Europa e che porti a un nuovo equilibrio. Al riguardo, io (Signor Nessuno) sono convinto che col tempo l'America Latina potrebbe imporsi come polo alternativo a quello estremo-orientale, cambiando totalmente la storia dell'uomo come l'abbiamo conosciuta fino ad ora (almeno per quello che ci è noto). Saremmo davanti a una nuova ciclicità (o forse è parte di un equilibrio ancora più grande che ci sfugge?).
Da qui la mia idea di studiare i punti di rottura nel grande cammino dell'avventura umana su questo pianeta:
- Evoluzione e diffusione sul pianeta;
- Sviluppo della cognizione (mente?), addomesticamento del fuoco;
- Agricoltura, società urbana, commercio, economia, politica;
- Nascita degli Stati e delle religioni;
- Equilibrio Asia-Europa;
- Affermazione del modello scientifico, del diritto europeo, dello Stato, del capitalismo (la megamacchina);-
- Approfondire la storia dei cicli di accumulazione e debito degli ultimi 400 anni (Spagna, Olanda, Regno Unito, USA, Cina?)
- Tracciare un insieme di previsioni ragionevoli (una sola sarebbe inutile e sicuramente sbagliata), attorno a cui discutere e forse programmare il nostro agire politico comunitario.
C'è tanto da leggere, studiare, ragionare.
Cina e Europa si sono alternati (spesso scambiandosi i guai: peste e Mongoli, tra tanti) in questo ruolo, con la Cina e talvolta l'India più spesso in netto "vantaggio" sull'Europa.
Il Medio Oriente ha rappresentato un terzo polo, assieme alla Russia (costruzione storica più recente), entrambi però molto legati alle vicende climatiche e ambientali.
L'Asia Minore prevale sull'Europa per la Protostoria e la storia più antica (fino a Roma e Cartagine almeno), si riprende una buona rivincita a sorti alternate nel Medio Evo con l'ascesa islamica e gli Ottomani.
Va notato uno spostamento di asse, di quello che noi chiamiamo con una continuità artificiosa "Occidente", dal Mediterraneo all'Europa, complici sia il clima e la scoperta dell'America.
Nel mondo antico occidentale si nota un micro-pendolo interno al Mediterraneo (che citiamo per notare come questi fenomeni socio-economici siano tipici del macro e micro-livello, non mi stancherà mai di ripeterlo, dobbiamo studiare le comunità umane come sistemi dinamici):
- Ascesa Mesopotamia e Antico Egitto;
- Lenta ascesa civiltà greca, etrusca e colonizzazione greca e fenicia del Mediterraneo occidentale;
- Alessandro Magno e regni ellenistici;
- Duetto romano-cartaginese, con ascesa romana.
- Invasioni germaniche in Occidente e Impero D'Oriente con Giustiniano in Oriente.
- Invasioni arabe, riorganizzazione in Occidente (monachesimo e embrione degli Stati).
- Periodo d'oro dell'Islam.
- Carlo Magno in Occidente e lotte religiose (eresie e iconoclastia) in Oriente.
Da qui si avvia lentamente lo spostamento verso Nord dell'asse culturale ed economico occidentale, che passa da mediterraneo a europeo lungo seicento anni, fino alla scoperta dell'America come percorso finale e inizio di una nuova era.
La mia idea è che necessariamente dobbiamo unire i puntini tra le parti e lavorare su questo meccanismo di pendolo almeno a livello regionale e continentale, cercando di risalire quanto più indietro possibile e scoprire eventuali punti di rottura nel meccanismo.
Ad esempio, la scoperta dell'America ha alterato (forse) definitivamente il pendolo euroasiatico, dando all'Europa un netto vantaggio per un periodo molto lungo e fornendo le risorse necessarie agli Stati europei per soggiogare l'Asia nell'800.
Esistono molte traiettorie possibili allo stato odierno:
- Il continente americano potrebbe essere di nuovo marginalizzato (non è certo la prima volta che viene "scoperto", ma non ha mai segnato grandi sconvolgimento nel continente-mondo di Afraeurasia) e quindi ora potrebbe tornare in vantaggio l'Asia e poi tra un secolo l'Europa.
- Che la scoperta dell'America abbia definitivamente marginalizzato l'Europa e che porti a un nuovo equilibrio. Al riguardo, io (Signor Nessuno) sono convinto che col tempo l'America Latina potrebbe imporsi come polo alternativo a quello estremo-orientale, cambiando totalmente la storia dell'uomo come l'abbiamo conosciuta fino ad ora (almeno per quello che ci è noto). Saremmo davanti a una nuova ciclicità (o forse è parte di un equilibrio ancora più grande che ci sfugge?).
Da qui la mia idea di studiare i punti di rottura nel grande cammino dell'avventura umana su questo pianeta:
- Evoluzione e diffusione sul pianeta;
- Sviluppo della cognizione (mente?), addomesticamento del fuoco;
- Agricoltura, società urbana, commercio, economia, politica;
- Nascita degli Stati e delle religioni;
- Equilibrio Asia-Europa;
- Affermazione del modello scientifico, del diritto europeo, dello Stato, del capitalismo (la megamacchina);-
- Approfondire la storia dei cicli di accumulazione e debito degli ultimi 400 anni (Spagna, Olanda, Regno Unito, USA, Cina?)
- Tracciare un insieme di previsioni ragionevoli (una sola sarebbe inutile e sicuramente sbagliata), attorno a cui discutere e forse programmare il nostro agire politico comunitario.
C'è tanto da leggere, studiare, ragionare.
