G
Reaction score
1,383

La creazione della verità condivisa è uno degli strumenti principali di una comunità. Si crea una rete di significati che permette alle persone di collaborare e di credere che lavoro-sacrifici abbiano senso in una prospettiva maggiore.
Questa è una caratteristica della nostra specie, trasversale ad ogni gruppo umano.
Sentiamo spesso contrapporre il termine "setta" a quello di "religione" o di altri tipi di organizzazioni comunitarie "esercito", "stato", "partito", "tifo organizzato", ecc... Ma tutti questi gruppi hanno in comune una qualche forma di coercizione che crea una verità tra i suoi membri.
Tutti aderiamo a dei gruppi e tutti ne accettiamo le direttive per esserne parte, ma nessuno di noi può realmente affermare di scegliere liberamente. Dentro e fuori di noi, sono sempre attivi dei condizionamenti più o meno visibili che rendono l'essere umano non libero (la chimica del nostro cervello, le nostre abitudini, le reazioni degli altri, le convenzioni sociali, la genetica, ecc).
In più, l'adesione ad un gruppo è spesso mediata da quelle che sono le nostre esperienze: io posso pensare di aver scelto di tifare questa o quella squadra per qualche motivo personale (magari romanzarlo), ma è molto più probabile che siano stati attivi dei condizionamenti. A pensarci bene, scegliere di spendere tanti soldi e tempo, in un'attività come il tifo organizzato ha poco senso e tutto sommato, ad occhi esterni, è equiparabile allo spendere tempo e denaro per un qualche guru.
Cosa rende diverse le due esperienze? L'accettazione sociale.
Iscriversi a un club di pugilato, aderire a una grande religione o partito, sono tutte azioni socialmente accettate, entrare in una piccola setta è invece visto come segno di squilibrio o disagio.
Qualcuno potrebbe rispondere che le sette assorbono la vita delle persone; ma non tutti i piccoli gruppi assorbono al 100% i propri membri, spesso la chiusura è anzi frutto di una cattiva reazione della società esterna, più che una volontà del gruppo stesso.
E allora? Come possiamo dire che pagare per votare alle primarie del PD o rinnovare ogni anno la tessera del Partito Radicale (ascoltare Radio Radicale, raccogliere firme, ecc) non sia paragonabile ad una setta? Chi decide la quantità di tempo, denaro e conformismo che trasforma un gruppo in una setta?
Il tempo passato ad andare, uscire dallo stadio, in trasferta, organizzarsi per vedere una partita, ecc. tutto questo in che modo è diverso dall'organizzarsi per un pellegrinaggio, andare a pregare insieme e via dicendo?
Esiste una componente comunitaria, ludica, ad esempio nel tifo o nell'iscriversi a un club di pugilato o di ballo, ma forse i membri di una setta non trovano in questa una componente relazionale, sociale, comunitaria, ludica? Pensiamo forse che siano pochi coloro che si rifugiano in piccoli gruppi per trovare un partner, ad esempio?

Diventa, quindi, interessante riflettere sul concetto di "setta", su cosa nasconda e sul perché alcune attività siano catalogate come tali e non altre. Anche qui, alcuni potrebbero addurre la pericolosità sociale, ma anche questo crea confusione: molti nuovi movimenti religiosi con poche migliaia di membri vivono per decenni senza commettere illeciti. Altri parleranno del cercare di estorcere denaro, ma pagare un abbonamento annuale allo stadio è necessario?
La società, attraverso una rete di significati, stabilisce delle convenzioni (che diventano normalità) e questa normalità viene ripetuta continuamente da tutti (nessuno escluso); talvolta alcuni individui si pongono al di fuori della volontà comunitaria (non importa in che modo, non è una questione di valutazione del merito) e questo li condanna all'ostracismo, tanto più virulento e aggressivo, quanto più i loro valori contrastano quelli dominanti.
  • Like
Reactions: -Hellrider-
Top