Del futuro che verrà: di multipolarismo e Bitcoin
Da un po' di tempo, i #BRICS parlano di un progetto monetario comune. Da quel poco che ho capito, non si tratterebbe di un'unione monetaria stile euro, ma di una moneta digitale (da non confondere con criptovaluta) finalizzata agli scambi commerciali tra Stati (simile al #Bancor di #Keynes).
Si tratta di un progetto alternativo al dollaro, che dovrebbe aiutare i paesi emergenti a sganciarsi dalle politiche del Washington Consensus.
È probabile che dopo l'egemonia statunitense si affermi una fase multipolare, con una dialettica interna agli emergenti (dinamica in fase nascente).
Già in passato alcuni analisti avevano notato come il distacco russo dall'Occidente favorisse, in ambito monetario, oro e cripto.
I paesi emergenti (per motivi strutturali) sono da sempre più coinvolti nel mondo cripto e si è notato come #Bitcoin sia più reattivo ai movimenti e alle dichiarazioni dei BRICS, che della #FED.
Analisti cinesi vedono col sorgere del #multipolarismo, una nuova era decentralizzata (un mix di Bitcoin e #socialismo di #mercato?).
Cosa possiamo aspettarci?
Una fase di instabilità.
Il calo del dollaro (più che crollo) è probabile nel futuro; gli USA applicheranno il decoupling e quindi è possibile che i vari contendenti andranno a chiudersi in bolle economico-finanziarie (collegate, ma attraverso canali specifici).
Attualmente, in #Cina -nonostante i vari ban- ci sono segnali di mining (consumo energia e potenza di calcolo).
Chi sta montando Bitcoin? Pechino nonostante il divieto ai privati sta teusarizzando Bitcoin? Se si in previsione di cosa?
Rublo e yuan sono ben lontani dal sostituire il dollaro e l'ipotesi di un paniere di valute (nel breve la più probabile) non può non includere al suo interno le stesse cripto.
Questo potrebbe favorire alcuni paesi emergenti nell'applicare Bitcoin (già in El Salvador).
Andrea Colonia in una puntata del podcast #LaGrandeImboscata ci aveva parlato della Nigeria e dell'ampia diffusione di Bitcoin nel paese. Provate a immaginare una Nigeria emergente tra trenta anni, in un mondo instabile e chiuso qua e là da dazi e guerre delocalizzate, con una popolazione giovane: a chi affidarsi se non al vecchio Bitcoin (per allora si sarà fatto un'età).
Nota finale: il legame BRICS - emergenti - criptovalute è fortissimo. L'utilità di queste monete fuori dal G7 è per noi inimmaginabile.
L'oro tende a fermarsi e a diventare strumento di controllo occidentale (congelamenti vari), anche questo sul lungo periodo avrà un peso...
Da un po' di tempo, i #BRICS parlano di un progetto monetario comune. Da quel poco che ho capito, non si tratterebbe di un'unione monetaria stile euro, ma di una moneta digitale (da non confondere con criptovaluta) finalizzata agli scambi commerciali tra Stati (simile al #Bancor di #Keynes).
Si tratta di un progetto alternativo al dollaro, che dovrebbe aiutare i paesi emergenti a sganciarsi dalle politiche del Washington Consensus.
È probabile che dopo l'egemonia statunitense si affermi una fase multipolare, con una dialettica interna agli emergenti (dinamica in fase nascente).
Già in passato alcuni analisti avevano notato come il distacco russo dall'Occidente favorisse, in ambito monetario, oro e cripto.
I paesi emergenti (per motivi strutturali) sono da sempre più coinvolti nel mondo cripto e si è notato come #Bitcoin sia più reattivo ai movimenti e alle dichiarazioni dei BRICS, che della #FED.
Analisti cinesi vedono col sorgere del #multipolarismo, una nuova era decentralizzata (un mix di Bitcoin e #socialismo di #mercato?).
Cosa possiamo aspettarci?
Una fase di instabilità.
Il calo del dollaro (più che crollo) è probabile nel futuro; gli USA applicheranno il decoupling e quindi è possibile che i vari contendenti andranno a chiudersi in bolle economico-finanziarie (collegate, ma attraverso canali specifici).
Attualmente, in #Cina -nonostante i vari ban- ci sono segnali di mining (consumo energia e potenza di calcolo).
Chi sta montando Bitcoin? Pechino nonostante il divieto ai privati sta teusarizzando Bitcoin? Se si in previsione di cosa?
Rublo e yuan sono ben lontani dal sostituire il dollaro e l'ipotesi di un paniere di valute (nel breve la più probabile) non può non includere al suo interno le stesse cripto.
Questo potrebbe favorire alcuni paesi emergenti nell'applicare Bitcoin (già in El Salvador).
Andrea Colonia in una puntata del podcast #LaGrandeImboscata ci aveva parlato della Nigeria e dell'ampia diffusione di Bitcoin nel paese. Provate a immaginare una Nigeria emergente tra trenta anni, in un mondo instabile e chiuso qua e là da dazi e guerre delocalizzate, con una popolazione giovane: a chi affidarsi se non al vecchio Bitcoin (per allora si sarà fatto un'età).
Nota finale: il legame BRICS - emergenti - criptovalute è fortissimo. L'utilità di queste monete fuori dal G7 è per noi inimmaginabile.
L'oro tende a fermarsi e a diventare strumento di controllo occidentale (congelamenti vari), anche questo sul lungo periodo avrà un peso...
