Lorella P. Lucas
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Contro lo Stato di emergenza, oltre alal denuncia che trovate sulal mia bacheca inviare la seguente Diffida per mail:

Alla Cortese attenzione del
Consiglio dei Ministri
piazza Colonna 370
Palazzo Chigi
Roma
via pec: presidente@pec.governo.it
Oggetto acqua pubblica – Diffida sospensione servizio pubblico essenziale
Con la presente, a seguito di “minaccia di sospensione di servizio pubblico essenziale” (cit. Il 24 febbraio AMBI dichiara che a 3,5 milioni di cittadini italiani mancherà acqua dai rubinetti, a causa della dispersione di circa l’89% di acqua pubblica...) per il quale numerosi cittadini stanno già depositando esposti denunce presso le Procure della Repubblica di tutta Italia, nei confronti dello Stato e di tutti gli organismi preposti , si invia formale DIFFIDA AD ADEMPIERE in ottemperanza alle seguenti normative.
1. Il diritto all'acqua potabile di qualità nonché ai servizi igienico-sanitari è un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani, come sancito dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite A/64/L. 63/Rev. 1 del 26 luglio 2010.
2. La cultura tradizionalmente presente in quasi tutte le civiltà, le religioni, la storia stessa dell'umanità è quella che l'acqua costituisce un “bene comune”, una risorsa che appartiene alla comunità mondiale, cioè all'umanità.
L'acqua è infatti fonte di vita proprio perché di fatto, senza acqua non c'è vita.
3. Il D.Lgs 152/2006 comma 3 prevede che “ l'erogazione giornaliera per l'alimentazione e l'igiene umana è considerata diritto umano universale e si basa sul quantitativo minimo vitale di cui all'articolo 7 del testo. “
L'articolo 7, nel prevedere che è assicurata a tutti l'erogazione gratuita di un quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali, da garantire anche in caso di morosità, stabilisce che tale quantitativo minimo vitale è individuato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel limite massimo di 50 litri giornalieri per persona, tenendo conto dei valori storici di consumo e di dotazione pro capite.
4. Legge 221 del 2015 - ha previsto, all'art. 60, finalità analoga, prevedendo che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AAEGSI) al fine di garantire l'accesso universale all'acqua, assicura agli utenti domestici del servizio idrico integrato in condizioni economico-sociali disagiate l'accesso, a condizioni agevolate, alla fornitura della quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali.
5. Comma 4 dell'articolo 2 che modifica l'articolo 144 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, c.d. codice dell'ambiente, prevedendo che:
In particolare, in base alla novella recata dalla disposizione sostituendo il comma 4 dell'articolo 144 citato, si prevede che:
• l'uso dell'acqua per il consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi del medesimo corpo idrico superficiale o sotterraneo. Esso, pertanto, è sempre garantito, anche attraverso politiche di pianificazione che consentano un uso reciproco e solidale delle risorse idriche tra bacini idrografici con disparità di disponibilità della risorsa. Si pongono poi dei vincoli rispetto agli altri possibili usi, prevedendo che gli stessi sono consentiti nei limiti nei quali le risorse idriche siano sufficienti e a condizione che non ne pregiudichino la qualità per il consumo umano;
• l'uso dell'acqua per l'agricoltura e per l'alimentazione animale è prioritario rispetto agli altri usi, ad eccezione di quello per consumo umano, e il suo utilizzo deve essere reso efficiente ed efficace tramite l'adozione di tutte le migliori tecniche e dei metodi disponibili al fine di limitare il più possibile gli sprechi a parità di risultato atteso.
• Per gli usi diversi da quelli per uso umano e per uso agricolo e di alimentazione animale, è favorito l'impiego dell'acqua di recupero, in particolare di quella derivante da processi di depurazione delle acque piovane e di trattamento delle acque di prima pioggia compatibilmente con le caratteristiche dell'acqua stessa.
6. Consiglio Nazionale Forense – Diritto all’acqua.
Primo principio/criterio - Acqua come risorsa essenziale “Le attività di gestione e distribuzione delle risorse idriche sono funzionali all’interesse delle comunità territoriali e di ciascun consociato all’approvvigionamento diffuso e si svolgono secondo i principi del “social service coverage” e della “full affordability”.
Secondo principio/criterio - Approvvigionamento diffuso “La regolazione del settore idrico è orientata al pieno assolvimento dei bisogni essenziali di ciascun membro della collettività”.
Secondo principio/criterio - Approvvigionamento diffuso
“Le attività di gestione e distribuzione delle risorse idriche sono funzionali all’interesse delle comunità territoriali e di ciascun consociato all’approvvigionamento diffuso e si svolgono secondo i principi del “social service coverage” e della “full affordability”.
Terzo principio/criterio – Regolazione funzionale
“La regolazione del settore idrico è orientata al pieno assolvimento dei bisogni essenziali di ciascun membro della collettività”.
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Dunque sia il diritto internazionale che quello nazionale, nonché le comunità politico giuridiche, riconoscono all’acqua un ruolo essenziale per la vita e agli Stati l’obbligo politico e giuridico di provvedere affinché tale diritto non sia mai calpestato, annullato o limitato.
Per garantire tutto questo lo Stato, le sue istituzioni e gli organismi – Stato, Regioni, Povince, Comuni, Città Metropolitane, Consorzi Società di raccolta e distribuzione - incaricati de servizio, debbono mettere in atto piani di approvvigionamento, conservazione dell’acqua e costruzione e manutenzione degli impianti e di tutte le tecnologie necessarie affinché l’acqua essenziale per la vita non manchi mai ai cittadini.
Nel caso concreto si rileva l’insufficienza e l’inefficienza delle istituzioni e degli organismi preposti, che per stessa ammissione di alcuni di essi in resa dichiarazione pubblica “non è approvvigionamento oculato, anzi l’89% dell’acqua viene dispersa poiché mancano i bacini di contenimento e riserva, e a ciò si deve il pericolo (e la colpa) di non poterla dispensare alla collettività”.
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Per tutto quanto sopra illustrato si richiede intervento pubblico immediato al fine di provvedere al reintegro delle scorte limitando gli sprechi, le perdite da vecchi impianti, e costruendo nuovi bacini (almeno 1500) da aggiungersi a quelli esistenti (circa 500) a pieno soddisfacimento del piano di raccolta, conservazione e distribuzione delle acque previsto dal piano nazionale.
Si informa la S.Vs.Ill.ma che è già in corso in tutta Italia deposito di esposto denuncia nelle varie Procure al fine di accertare le responsabilità degli organismi preposti che hanno agito con imperizia e senza la diligenza del buon padre di famiglia.
Ed in particolare per i seguenti comportamenti penalmente rilevanti:
- minaccia e/o interruzione di servizio pubblico essenziale
- omissione di atti d’ufficio
- falsità materiale in atti pubblici
- deviazione acque e modificazioni stato dei luoghi
e qualsiasi altro comportamento sanzionabile l’Autorità Guidiziaria rileverà nel corso delle indagini.
Distinti saluti.
Firma e data:
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