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Caligorante

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Accadeva centoottantasei anni fa. 6 gennaio 1838. Samuel Morse (1791-1872) effettua il primo test del telegrafo. Lo strumento diede un prezioso contributo al collegamento e all’integrazione di un paese immenso, aiutando non poco la stampa di massa, agevolata dall’introduzione, negli anni quaranta dell'Ottocento, delle rotative a vapore. Morse non fu l’unico e nemmeno il primo a utilizzare l’elettricità per comunicare a distanza e poi perché lo stesso telegrafo inventato da Morse, senza il contributo fondamentale dei suoi collaboratori, non avrebbe mai potuto funzionare e non si sarebbe mai imposto così velocemente sugli altri sistemi telegrafici. Con poche eccezioni, le principali invenzioni tecniche della prima fase industriale non avevano richiesto una conoscenza scientifica molto progredita. Anzi erano rimaste alla portata di uomini pratici dotati di esperienza e senso comune come George Stephenson, il grande costruttore ferroviario. A metà del secolo non fu più così: Morse fu uno degli ultimi inventore per caso. I primi progetti di telegrafo elettrico, se pur validi, ebbero invece un tratto fondamentalmente scientifico e gli ideatori (spesso scienziati) dimostrarono un totale disinteresse per gli sviluppi, non solo commerciali, ma anche pratici dei loro strumenti. Come attestano i romanzi di Jules Verne, il professore e il laboratorio di ricerca divennero fondamentali: i viticoltori francesi non si rivolsero forse al grande Louis Pasteur perché risolvesse un loro difficile problema? Il telegrafo fu inventato nel 1836-1837, quasi simultaneamente, da diversi studiosi, fra i quali ebbero più immediata fortuna Cooke e C. Wheatstone di Londra e William Thompson (lord Kelvin) di Glasgow. La telegrafia, per esempio, nacque strettamente legata alla scienza pura: Morse, in realtà era un pittore e non un tecnico o uno scienziato. Ma fu grazie a un incontro fortuito con uno scienziato durante un viaggio di studio in Europa, nel 1832, che l'artista concepì la sua idea di sfruttare l’elettricità per comunicare a distanza e, nel 1835, si adoperò per costruire un prototipo con cui sperimentò le sue intuizioni. La sua abilità tecnica e le sue conoscenze scientifiche erano deficitarie e il prototipo che l’artista statunitense costruì presentava molti difetti e limiti. Un ingegnere suo compatriota, Joseph Henry, lo aiutò a realizzare un dispositivo funzionante che Morse brevettò nel 1840, ma senza menzionare il fondamentale contributo di Henry. Lo soccorsero il chimico Leonard Gale e poi il raffinato meccanico e industriale Alfred Vail, i quali lo aiutarono a ingegnerizzare il prototipo. Con le competenze scientifiche di Gale e quelle tecniche e finanziarie di Vail, il telegrafo immaginato da Morse nel 1832 e abbozzato artigianalmente nel 1835 venne completamente ripensato e, tra il 1838 e il 1844, prese la forma definitiva con cui si diffonderà in tutto il mondo come il primo strumento elettrico per la comunicazione a distanza. A partire dal 1844, quando Samuel Morse digitò la domanda WHAT HATH GOD WROUGHT? (Cosa ha realizzato Dio?) nel primo telegramma della storia, i cavi divennero uno strumento politico cruciale. Attraversavano gli oceani, e per i grandi imperi erano una sorta di sistema nervoso: i britannici all’inizio del XX secolo controllavano più della metà dei cavi del mondo. Per il telegrafo elettrico, si dovettero aspettare più di dieci anni prima di raggiungere la robustezza e la facilità d’uso per poter commercializzare lo strumento. Nel giro di qualche anno, il telegrafo si applicò alle ferrovie e, cosa ben più importante, dal 1840 si cominciarono a progettare linee sottomarine che tuttavia non si avviarono verso una realizzazione pratica se non dopo il 1847, quando Faraday suggerì di isolare i cavi con guttaperca. Nel 1853 un austriaco, Gintl, e due anni dopo un altro suo connazionale, Stark, dimostrarono che si potevano inviare due messaggi nelle due direzioni sullo stesso filo; nei tardi anni Cinquanta un sistema di trasmissione di duemila parole all’ora venne adottato dall'American Telegraph Company; nel 1860, Wheatstone depositò il brevetto di un telegrafo a stampa automatico, progenitore delle telescriventi e dei telex. Già negli anni Quaranta l’Inghilterra e gli Stati Uniti applicavano il nuovo congegno, uno dei primi esempi di tecnologia sviluppata da scienziati puri e realizzabile solo sulla base di una teoria scientifica complessa. Le regioni evolute d’Europa lo adottarono rapidamente negli anni successivi al 1848: l’Austria e la Prussia nel 1849, il Belgio nel 1850, la Francia nel 1851, l’Olanda e la Svizzera nel 1852, la Svezia nel 1853, la Danimarca nel 1854, mentre la Norvegia, la Spagna, il Portogallo, la Russia e la Grecia lo introdussero nella seconda metà del decennio 1850-1860; l’Italia, la Romania e la Turchia in quello successivo. Le linee e i pali telegrafici a noi così familiari si moltiplicarono: 2.000 miglia nel 1849 sul continente europeo, 15.000 nel 1854, 42.000 nel 1859, 80.000 nel 1864, 111.000 nel 1869. E altrettanto avvenne dei messaggi. Nel 1852, se ne spedivano meno di un quarto di milione in tutti e sei i paesi continentali che avevano ormai adottato la telegrafia. Nel 1869, Francia e Germania ne trasmettevano oltre 6 milioni ciascuna, l'Austria oltre 4, il Belgio, l'Italia e la Russia oltre 2, perfino la Turchia e la Romania fra i 600 e i 700.000 ciascuna. Il presidente Ulysses S. Grant (di certo non un marxista), 1873 sosteneva che grazie al telegrafo e al vapore, il mondo si stava preparando a diventare una sola nazione, che parli una sola lingua; un fatto che renderà non più necessari eserciti e flotte. Si è visto. Originally posted in:
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THE WHALE - SULL'AMORE VERREMO GIUDICATI

Charlie è un docente universitario che, nella vita, ha perso tutto: un grande amore, l'affetto di sua figlia, la possibilità di una vita normale.
Il suo corpo è enorme e, all'apparenza, sembra riflettere il peso del fallimento delle sue scelte.

Questo film mi ha portato a meditare il tema della sofferenza.
Il corpo di Charlie si fa centro gravitazionale, attorno a cui ruotano le sofferenze delle persone che entrano a contatto con lui e che, attraverso lui, si scoprono delle loro più grandi fragilità. "Scrivete qualcosa di sincero", sembra dire a tutti.

Il suo corpo parla, "scrive" per lui.
Per tutto il tempo del film, una visione romantica ci spinge a pensare che Charlie voglia soffrire perché ha perduto l'amore della sua vita, Alan.
Incessantemente, Charlie invoca l'amore perduto attraverso le parole di un tema su Moby Dick.
Ma non è Alan che invoca, bensì sua figlia Ellie.

A pensarci bene, alla fine del film, le vite di Charlie e Alan anelavano a un amore che andava oltre il loro sentimento reciproco, perché il tormento interiore, intimo e personale, non si poteva risolvere all'interno della coppia.
Di Alan si sa tanto quanto si può intuire dalle parole di sua sorella, ma la morte di Charlie apre le porte alla sua redenzione, perché coincide con un atto di grande compassione: il perdono da parte di sua figlia.

Più che mai, questo film fa risuonare in me una frase: sull'amore verremo giudicati.


The-Whale-film.jpg
La colpa è stata addossata ad un 71enne di sinistra che ha compiuto l'atto criminale, ma sicuramente dietro ci sono gli americani, dato che il Primo Ministro è molto amico di Putin.

Il provvedimento del Governo in materia di lavoro ai giovani mi trova molto discorde.
Si incentivano le imprese ad assumere solo giovani del Sud, creando di pari passo disoccupazione dei giovani al Nord. Soprattutto è un provvedimento incostituzionale, dato che crea differenze e disparità tra cittadini.
Semmai dovevano incentivare le assunzioni imponendo pari percentuali di occupazione in tutto il territorio nazionale, isole comprese.
Quando la classe politica è ignorante e incapace, e non mi riferisco solo a quella di Governo, ma a tutto l'arco parlamentare accade questo orrore.
Occorrono nuovi politici, preparati e soprattutto che amino l'Italia e siano disposti a sacrificarsi per essa.
“Quello che sta avvenendo a Gaza è come se noi, per catturare Matteo Messina Denaro, avessimo raso al suolo la provincia di Trapani, anzi è peggio, perché mentre lui non si è mai mosso dalla provincia di Trapani, i capi di Hamas di certo non sono a Gaza.
Eppure, per comprendere la complessità del conflitto senza ridurla a sterili tifoserie, studiare la storia è un elemento essenziale: “È ovvio che se ci fermiamo all’istantanea degli ultimi sei mesi, con il massacro e i crimini di guerra di Netanyahu e del suo esercito ai danni della popolazione di Gaza, tutte le ragioni del mondo sembrano essere solo da una parte, ma le cose sono più complesse di come sembrano.
È difficile immaginare quali possano essere le vie d’uscita da questo conflitto fino a quando non emergeranno figure che sappiano ‘andare oltre se stessi’ come avvenuto in Sudafrica quando si mossero i primi passi per smantellare l’apartheid.
È ovvio che ci siano proteste se pensiamo che a Gaza si contano 35 mila morti in sei mesi, su due milioni e mezzo di abitanti, quasi tutti civili e bambini. Per fare un paragone basti pensare che in due anni e due mesi in Ucraina ci sono state 10.000 vittime civili su 40 milioni di abitanti, eppure a Netanyahu nessuno osa dire nulla e nei confronti di Israele non è scattata ancora nessuna delle sanzioni che hanno colpito i russi a poche ore dall’aggressione.
Quindi la rabbia è perfettamente comprensibile, rimarca il direttore del Fatto, “però oltre alla rabbia bisognerebbe studiare la storia, per capire come siamo arrivati fin qui è come se ne può uscire”.
cit. Marco Travaglio

Gruppi di Patrioti

  • Serenità apollinea (altro che quel ragnetto debosciato di Damiano dei Maneskin), impegno civile, coraggio. Siamo tutti Enrico Mantoan.
  • A breve partirà l'ennesima ondata di post veicolanti la turbo-retorica fallaciana, tipo Guesdah [questa] era la Persia sotto lo Shah. 1970...
  • https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/05/19/iran-atterraggio-demergenza-per-lelicottero-con-il-presidente-raisi_30921fc4-68cc-4d35-a65d-859ec...
  • I radical chic di destra, riescono ad essere più urticanti dei loro omologhi di sinistra.
  • Dilettanti allo sbaraglio I promotori di liste e listarelle "antisistema" stanno letteralmente sclerando. Da diverse ore volano improperi e...
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