Accadeva duecentosettantadue anni fa.
20 gennaio 1752. Cerimonia della posa della prima pietra per la costruzione della "reggia" di Caserta. La Reggia di Caserta, una delle più maestose residenze reali al mondo, è l'opera magna dell’architetto Luigi Vanvitelli, che seppe dare corpo al desiderio del re di Napoli Carlo III di Borbone di un palazzo in grado di rivaleggiare con Versailles o con l’Escorial di Madrid. Dopo la solenne posa della prima pietra, il 20 gennaio 1752, i lavori procedettero a fasi alterne e non erano ancora terminati nel 1773, alla morte di Vanvitelli; fu il figlio Carlo a portare a termine la costruzione. L’edificio è a pianta rettangolare, a cinque piani, articolato intorno a quattro grandi cortili su un’area di 45 mila metri quadrati. Comprende 1.200 stanze impreziosite da marmi, stucchi, affreschi, cristalli, porcellane, arredi, sete e broccati, in parte scelti personalmente dalla regina Maria Amalia di Sassonia, sposa di Carlo. Il palazzo racchiude un dedalo di 1.200 stanze tra appartamenti privati e sale di rappresentanza tra cui un teatro (inaugurato nel 1769) a ferro di cavallo, con 42 palchetti disposti su cinque ordini, e perfino un presepe con centinaia di figure, collocato nella ellittica. La facciata, restaurata di recente, è in travertino e mattoni, scandita da lesene e semicolonne e aperta da 243 finestre. Dal portone si accede alla galleria che percorre l’edificio, collegandolo prospetticamente con il parco. Lo scenografico scalone, rivestito di marmo cipollino, sale dal vestibolo inferiore a quello superiore. Il vestibolo, che dà accesso alla cappella e agli appartamenti reali, si configura come uno sfarzoso ambiente ottagonale ornato di marmi preziosi. La Cappella Palatina, palesemente ispirata a quella di Versailles, fu inaugurata la notte di Natale del 1784. gli appartamenti reali sono introdotti da tre anticamere: le sale degli alabardieri, delle guardie del corpo e di Alessandro (da quest'ultima si gode una splendida vista sul viale verso Napoli), decorate da affreschi e stucchi. Le stanze delle Stagioni sono Quattro sale da conversazione ornate da allegorie che introducono l’Appartamento Vecchio, abitato da Ferdinando IV a partire dal 1780. Finemente arredate e decorate con stucchi, affreschi e specchi veneziani e, dulcis in fundo, da un delizioso il bagno in stile rococò. La biblioteca Palatina, fortemente voluta dalla regina Maria Carolina, fu affrescata da Heinrich Friedrich Füger (1782) con temi classici come il Parnaso, non il monte delle muse bensì un bosco dove sono raffigurati insieme uomini (personificazione delle attività umane, dalla coltivazione alla cura della prole) e dei. La Sala del Trono è l’ambiente più vasto (35 per 13 metri) dell’ala realizzata a partire dal 1806. L'appartamento del Re, sistemato dopo il 1816, vanta decori in stile Impero e alcuni arredi della reggia di Portici. Luigi Vanvitelli presentò ai sovrani di Napoli il suo progetto per la Reggia con una serie di dettagliatissimi disegni: quattordici tavole che illustravano il complesso formato da palazzo e giardini, concepito come un insieme strettamente unitario, la facciata, i vari spaccati, l’acquedotto Carolino che avrebbe portato l’acqua da 40 chilometri di distanza. Rispetto ai voli pindarici dell’architetto i progetti iniziali furono spesso ridimensionati, come nel caso del giardino all’italiana con i parterre, trasformato in un parco; e neppure furono realizzati la cupola centrale e le quattro torri angolari del palazzo. Nel 1756 le tavole furono raccolte nel volume Dichiarazione dei disegni del Reale Palazzo di Caserta, dedicato ai re Carlo e Amalia di Borbone; un’opera che divenne presto ricercatissima da collezionisti e altri regnanti.
20 gennaio 1752. Cerimonia della posa della prima pietra per la costruzione della "reggia" di Caserta. La Reggia di Caserta, una delle più maestose residenze reali al mondo, è l'opera magna dell’architetto Luigi Vanvitelli, che seppe dare corpo al desiderio del re di Napoli Carlo III di Borbone di un palazzo in grado di rivaleggiare con Versailles o con l’Escorial di Madrid. Dopo la solenne posa della prima pietra, il 20 gennaio 1752, i lavori procedettero a fasi alterne e non erano ancora terminati nel 1773, alla morte di Vanvitelli; fu il figlio Carlo a portare a termine la costruzione. L’edificio è a pianta rettangolare, a cinque piani, articolato intorno a quattro grandi cortili su un’area di 45 mila metri quadrati. Comprende 1.200 stanze impreziosite da marmi, stucchi, affreschi, cristalli, porcellane, arredi, sete e broccati, in parte scelti personalmente dalla regina Maria Amalia di Sassonia, sposa di Carlo. Il palazzo racchiude un dedalo di 1.200 stanze tra appartamenti privati e sale di rappresentanza tra cui un teatro (inaugurato nel 1769) a ferro di cavallo, con 42 palchetti disposti su cinque ordini, e perfino un presepe con centinaia di figure, collocato nella ellittica. La facciata, restaurata di recente, è in travertino e mattoni, scandita da lesene e semicolonne e aperta da 243 finestre. Dal portone si accede alla galleria che percorre l’edificio, collegandolo prospetticamente con il parco. Lo scenografico scalone, rivestito di marmo cipollino, sale dal vestibolo inferiore a quello superiore. Il vestibolo, che dà accesso alla cappella e agli appartamenti reali, si configura come uno sfarzoso ambiente ottagonale ornato di marmi preziosi. La Cappella Palatina, palesemente ispirata a quella di Versailles, fu inaugurata la notte di Natale del 1784. gli appartamenti reali sono introdotti da tre anticamere: le sale degli alabardieri, delle guardie del corpo e di Alessandro (da quest'ultima si gode una splendida vista sul viale verso Napoli), decorate da affreschi e stucchi. Le stanze delle Stagioni sono Quattro sale da conversazione ornate da allegorie che introducono l’Appartamento Vecchio, abitato da Ferdinando IV a partire dal 1780. Finemente arredate e decorate con stucchi, affreschi e specchi veneziani e, dulcis in fundo, da un delizioso il bagno in stile rococò. La biblioteca Palatina, fortemente voluta dalla regina Maria Carolina, fu affrescata da Heinrich Friedrich Füger (1782) con temi classici come il Parnaso, non il monte delle muse bensì un bosco dove sono raffigurati insieme uomini (personificazione delle attività umane, dalla coltivazione alla cura della prole) e dei. La Sala del Trono è l’ambiente più vasto (35 per 13 metri) dell’ala realizzata a partire dal 1806. L'appartamento del Re, sistemato dopo il 1816, vanta decori in stile Impero e alcuni arredi della reggia di Portici. Luigi Vanvitelli presentò ai sovrani di Napoli il suo progetto per la Reggia con una serie di dettagliatissimi disegni: quattordici tavole che illustravano il complesso formato da palazzo e giardini, concepito come un insieme strettamente unitario, la facciata, i vari spaccati, l’acquedotto Carolino che avrebbe portato l’acqua da 40 chilometri di distanza. Rispetto ai voli pindarici dell’architetto i progetti iniziali furono spesso ridimensionati, come nel caso del giardino all’italiana con i parterre, trasformato in un parco; e neppure furono realizzati la cupola centrale e le quattro torri angolari del palazzo. Nel 1756 le tavole furono raccolte nel volume Dichiarazione dei disegni del Reale Palazzo di Caserta, dedicato ai re Carlo e Amalia di Borbone; un’opera che divenne presto ricercatissima da collezionisti e altri regnanti.
