Ci sono cose che non si capiscono o che si capiscono con grande chiarezza: tutto sta dall'angolazione con cui guardarle o quali occhiali indossare. Il portentoso film di Matrix sintetizzò il tutto con la famosa parabola della pillola blu e della pillola rossa.
Chi ingurgita la pillola blu, pensa che sia tutto normale ciò che avviene in Italia: una sinistra e una destra che si scontrano per affermare, ciascuno, i propri interessi. Chi invece sceglie di ingerire la pillola rossa, naturalmente sa che le cose stanno diversamente e si fa estraniare dai dibattiti politici mainstream.
Questo ci porta alla questione del "non reddito di cittadinanza" che, se si vuole ingoiare la pillola blu, è - se si ha un punto di vista di destra - la fine della pacchia per i fannulloni da divano che non vogliono fare nulla, mentre se si ha viceversa un punto di vista di sinistra è la misura con cui i cattivoni di destra hanno voluto fare la guerra ai poveri. La pillola rossa naturalmente serve per vedere la realtà, sfrondandola dalle narrazioni di ambedue i lati. Da dove cominciare?

Tanto per cominciare, che il reddito di cittadinanza, così come è stato spacciato dai grillini, non è un reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza è ben altra cosa: significa tot euro dati a tutti, indipendentemente dal proprio status familiare, sociale ed economico. Significa che io non ho bisogno di essere un disoccupato senzatetto o un proprietario senza alcun soldo per mantenere la propria casa, per poter avere questo sussidio. Mi basta essere un cittadino di quel determinato stato ove viene erogato, da cui la definizione "reddito di cittadinanza".
Naturalmente, questa misura non è la volontà del governo di regalare banconote ai piccioni viaggiatori, ma un'impostazione di pensiero che, secondo un'ottica socialistica (io poi non sono un socialista e dunque non la condivido, ma questa è un'altra storia) è coerente con la propria struttura ideologica e cioè impedire che le imprese assumano persone a paghe da fama. Se le imprese vogliono assumere, devono pagare i propri dipendenti più di quanto questi prendano col reddito di cittadinanza. Viceversa, la versione italiana, truffaldinamente venduta come Reddito di Cittadinanza, era, in realtà, un banalissimo reddito minimo concesso a condizioni talmente ristrette - su cui poi si è fatta molta narrativa, tipo "il reddito di cittadinanza dato ai boss" (e 'ttecredo, mica i boss sono iscritti all'albo dei camorristi) - che alla fine lo hanno ottenuto in realtà poche persone. Del resto, se consideriamo che il Movimento 5 Stelle ha preso undici milioni di voti nel 2018 e quattro milioni e trecentomila voti nel 2023, si può ben capire lo svelamento della truffa.

Se si chiarisce questo punto, ci si rende facilmente conto che i partiti che oggi si prendono ad insulti, dividendo ulteriormente gli italiani, sono semplicemente associazioni per delinquere finalizzati alla truffa, cosa che da queste pagine diciamo da sempre.
Infatti, il Movimento 5 Stelle ha promesso negli anni in cui era all'opposizione che se si fosse votato per loro, sarebbe arrivato il reddito di cittadinanza per poi applicarlo una volta al governo, senza che nessun oppositore dicesse loro "guardate che state dicendo una castroneria: il reddito di cittadinanza si dà a tutti, a prescindere dalle proprie condizioni personali". E al tempo stesso, gli altri partiti hanno raccontato la balla che il reddito di cittadinanza (che non è tale, come abbiamo visto) fosse una regalia data ai "fannulloni che vogliono stare seduti in poltrona a non fare nulla". Che è una sesquipedale scemenza. Anche perché per poter permettersi di stare in poltrona a non fare nulla - e dunque intascare il reddito - occorrono una serie di requisiti che, per come era strutturato, si smentivano da soli. Tanto per cominciare, occorre non avere una rendita oltre la casa di proprietà - con quello che peraltro costa mantenerla - tanto che basta avere un immobile diverso da quello di residenza che superi il valore di 30.000 euro per perderne il diritto. E naturalmente, nessun immobile a quella cifra genera una rendita di rilievo. Bisogna poi non avere un reddito, almeno ufficiale: tanto che la mia collaboratrice domestica ha cercato a più riprese di lavorare a nero per me, proprio perché voleva il RDC, col quale per inciso avrebbe preso meno di quanto le do io mensilmente, più i contributi.

Ma ad essere avvilente è il tipo di narrazione che sta passando nei media e cioè che il non reddito di cittadinanza pesi sul bilancio dello Stato e che questi veniva pagato da quelli che invece lavorano, sottinteso ora che è stato abolito, quelli che lo pagavano si sono sgravati di un peso: sarà divertente la reazione quando si scoprirà che non è affatto così, che questo governo non ridurrà le tasse perché non può, perché è commissariato da un'Unione Europea che non ha alcun interesse alla crescita dei singoli stati membri - anche perché fondamentalmente non è che il cane da guardia finanziario degli Stati Uniti - perché quei soldi sono destinati all'assurda guerra per interposta persona degli americani alla Russia. Sarà soprattutto divertente per il ceto medio di proprietari di casa scoprire che ora che i loro inquilini che stanno in fitto non potranno più pagarlo, si troveranno ad affrontare uno Stato che dirà a quei proprietari: "Ci spiace, ve lo dovete tenere, non possiamo buttare la gente in mezzo ad una strada" e quindi rischiano, dopo aver esultato per la sua abolizione, di ritrovarsi un branco di poveri senzatetto, inferociti contro di loro, magari sobillati da qualche Lenin da strapazzo, pronto a usare quella rabbia contro di loro.

Nessuno dice che questa misura fosse perfetta. Semplicemente abolirla significa buttare in mezzo ad una strada due milioni e cinquecentomila persone che non è che si accontenteranno di andare a fare l'elemosina accettando di morire di inedia con fair-play. Semplicemente diventeranno la manovalanza o di mafie e camorre o di qualche rivoluzionario che capirà che il business più fiorente di questi tempi è la fame. Siamo di fronte al solito "dividi et impera". Nessuno si rende conto che ormai la politica italiana non è più la scienza di come produrre nuove risorse, in modo tale quindi anche da superare l'assistenzialismo dei redditi di cittadinanza, ma è diventata la sociologia di come togliere agli italiani i propri diritti acquisiti. In questo senso, la destra semina per farsi odiare e far salire al potere la sinistra, la sinistra semina per farsi odiare e far salire al potere la destra e la politica italiana va avanti così da trent'anni, prendendo per il sedere i cittadini.
Col ceto medio che adesso diventerà il capro espiatorio di una sinistra che quando deciderà di colpire la proprietà privata e il risparmio, potrà sbattere in faccia della gente le reazioni orrende e oscene di una destra italiana che, in questi giorni, è riuscita a battere in volgarità e becerume persino la sinistra.
E non era facile.

Comments

Intanto il governo spenderà 4 miliardi di euro per comprare 200 carri armati Leopard, autentiche fetecchie germaniche. Gli antitedeschi Borghi e Bagnai non hanno nulla da dire?
 
Strano che, furbacchione come sei, tu non ci abbia pensato! Era una delle promesse fatte in campagna elettorale sia da FdI che da Lega, oltre al blocco navale, meno supporto a NATO, meno EU ecc ecc. Questa promessa é l'unica che può essere mantenuta perché nessuno ci mette il naso da fuori!
 

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Franco Marino
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