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Quello che non riusciamo a capire delle opinioni pubbliche ex sovietiche (nel senso di URSS) è che si è trattato di società chiuse, "protette" per decenni.
Nel bene o nel male, lo Stato "proteggeva" l'individuo come parte della comunità.
C'erano interi paesi e paesini dove non si sapeva cosa fosse la droga, l'accesso alla pornografia era ostacolato, se non impossibile (ma non si scadeva nel bigotto, data la vita comunitaria, la promiscuità sui luoghi di lavoro e l'emancipazione femminile).
Questo è incompatibile con la nostra idea -un po' punk, un po' Playboy- di libertà, ma la nostra idea di libertà è a sua volta incompatibile con la concreta costruzione del socialismo in un clima internazionale ostile.

Qui è il punto di dissidio storico: noi siamo ribelli anticonformisti, loro sono dei rivoluzionari.
La differenza è quella che passa tra Bart (noi) e Lisa (loro) Simpson.

Oggi, caduto quel modello di protezione, le opinioni pubbliche ex sovietiche si riscoprono nazionaliste e forse fascistoidi, ma cosa pretendevamo?
Che l'abitante medio di un paesino a caso in Russia Bianca diventasse un rapper newyorkese?

Ogni tanto mi stupisco della nostra povertà di empatia, più che di analisi.
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Reactions: Gabriella and Franco Marino
Franco Marino
Franco Marino
Da una cultura individualistica non ci si può attendere empatia.
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