Non mi stupisce l'atteggiamento dei media su Gaza.
Arriviamo da un trentennio in cui cartoni, film e giornali hanno provato persino a riabilitare i Romanov.
Ci raccontano con dettagli quanto fu crudele l'esecuzione dei sovrani e in modo asettico la vita della servitù, dei contadini, dei militari al fronte, è difficile capire la violenza sociale, quella diffusa per cui milioni di russi morivano di povertà, fame e malattie.
Si prende un punto, si romanza e si dimenticano i precedenti.
Si umanizza Maria Antonietta e si fa passare Robespierre per un pazzo.
La violenza degli algerini è uguale a quella dei francesi, degli zar a quella dei bolscevichi, dei cubani alla CIA, questa è letteralmente la banalità del male, quella che non riconosce nemmeno il diritto di ribellarsi alle vittime.
Arriviamo da un trentennio in cui cartoni, film e giornali hanno provato persino a riabilitare i Romanov.
Ci raccontano con dettagli quanto fu crudele l'esecuzione dei sovrani e in modo asettico la vita della servitù, dei contadini, dei militari al fronte, è difficile capire la violenza sociale, quella diffusa per cui milioni di russi morivano di povertà, fame e malattie.
Si prende un punto, si romanza e si dimenticano i precedenti.
Si umanizza Maria Antonietta e si fa passare Robespierre per un pazzo.
La violenza degli algerini è uguale a quella dei francesi, degli zar a quella dei bolscevichi, dei cubani alla CIA, questa è letteralmente la banalità del male, quella che non riconosce nemmeno il diritto di ribellarsi alle vittime.
