Parliamo di futuro.
Ci troviamo su una grossa palla che ruota attorno al Sole (stella di cui conosciamo ben poco tempi, modalità e ragioni dei cicli che condizionano pesantemente la vita sul nostro pianeta), con risorse limitate e la necessità di preservare l'ecosistema il più possibile integro.
La preservazione non deve essere fatta unicamente per piacere di varietà, per poter osservare la natura, la campagna, un albero (il che in realtà già basterebbe), ma perché molto semplicemente non siamo ancora riusciti a ricreare un ambiente chiuso e in grado di sopravvivere su tempi molto lunghi. In altre parole, le biosfere chiuse che abbiamo sperimentato dopo qualche tempo hanno collassato.
Non mi soffermerò su come questo al momento sia un problema gigantesco per l'esplorazione spaziale, in qualsiasi salsa la si voglia portare avanti: sia che si vogliano costruire astronavi-arca, sia che si vogliano colonizzare altri pianeti o satelliti.
La problematica più difficile è ricreare quel mix che forma il bioma del terreno (batteri, funghi, ma non solo). Possiamo andare sulla Luna o mandare tre sonde su Marte, non abbiamo la minima idea di come riprodurre fedelmente del terreno vivo.
Ora, se non fosse per i soliti problemi (popolazione in crescita, inquinamento, risorse limitate, bisogno di preservare ecosistemi e beni storico-archeologico, possibile guerra termo-nucleare) questa questione dell'esplorazione spaziale sarebbe solo un giochetto tra miliardari o al più uno specchio per le allodole delle grandi potenze.
Al contrario, il numero di attori anche piccoli negli ultimi anni è aumentato enormemente. Paesi medio-piccoli: Emirati Arabi Uniti, Israele, Corea del Sud hanno progetti piccoli da un punto di vista tecnico, ma enormi da un punto di vista politico.
Quando parliamo di multipolarismo non dimentichiamo i punti che potrebbero spostare la barra: criptomonete, esplorazione spaziale, possesso delle terre rare, intelligenza artificiale, computer quantistici.
La Cina ha un potenziale di crescita enorme che sembra non intaccato dai brevi rallentamenti economici, la Russia conta su una tradizione di militari e scienziati competenti e dediti alla causa, gli USA contano su un fiume di denaro e il coinvolgimento dei privati, l'India punta sul risparmio (l'ultima sonda lunare è costata meno di un film di Hollywood).
Ancora una volta potrebbe essere la tecnica a determinare il vincitore, sempre che per allora non ci abbia ucciso tutti.
Ci troviamo su una grossa palla che ruota attorno al Sole (stella di cui conosciamo ben poco tempi, modalità e ragioni dei cicli che condizionano pesantemente la vita sul nostro pianeta), con risorse limitate e la necessità di preservare l'ecosistema il più possibile integro.
La preservazione non deve essere fatta unicamente per piacere di varietà, per poter osservare la natura, la campagna, un albero (il che in realtà già basterebbe), ma perché molto semplicemente non siamo ancora riusciti a ricreare un ambiente chiuso e in grado di sopravvivere su tempi molto lunghi. In altre parole, le biosfere chiuse che abbiamo sperimentato dopo qualche tempo hanno collassato.
Non mi soffermerò su come questo al momento sia un problema gigantesco per l'esplorazione spaziale, in qualsiasi salsa la si voglia portare avanti: sia che si vogliano costruire astronavi-arca, sia che si vogliano colonizzare altri pianeti o satelliti.
La problematica più difficile è ricreare quel mix che forma il bioma del terreno (batteri, funghi, ma non solo). Possiamo andare sulla Luna o mandare tre sonde su Marte, non abbiamo la minima idea di come riprodurre fedelmente del terreno vivo.
Ora, se non fosse per i soliti problemi (popolazione in crescita, inquinamento, risorse limitate, bisogno di preservare ecosistemi e beni storico-archeologico, possibile guerra termo-nucleare) questa questione dell'esplorazione spaziale sarebbe solo un giochetto tra miliardari o al più uno specchio per le allodole delle grandi potenze.
Al contrario, il numero di attori anche piccoli negli ultimi anni è aumentato enormemente. Paesi medio-piccoli: Emirati Arabi Uniti, Israele, Corea del Sud hanno progetti piccoli da un punto di vista tecnico, ma enormi da un punto di vista politico.
Quando parliamo di multipolarismo non dimentichiamo i punti che potrebbero spostare la barra: criptomonete, esplorazione spaziale, possesso delle terre rare, intelligenza artificiale, computer quantistici.
La Cina ha un potenziale di crescita enorme che sembra non intaccato dai brevi rallentamenti economici, la Russia conta su una tradizione di militari e scienziati competenti e dediti alla causa, gli USA contano su un fiume di denaro e il coinvolgimento dei privati, l'India punta sul risparmio (l'ultima sonda lunare è costata meno di un film di Hollywood).
Ancora una volta potrebbe essere la tecnica a determinare il vincitore, sempre che per allora non ci abbia ucciso tutti.
