La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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Di questi giorni tante letture sul G20 e il gigantismo indiano, a mio avviso tutte molto interessanti.
Tentiamo di fare ordine:
1- L'India sta assumendo la linea di intermediario tra BRICS "euroasiatici" (Cina-Russia) e G7/NATO.
2- Stesso ruolo tra gli emergenti.

A differenza della Cina che punta a una forte penetrazione economica in Africa, l'India (anche per una portata minore in questo campo) punta sul peso diplomatico: si fa garante dell'Unione Africana e partner di punta per l'Etiopia (con cui la lega un antico legame non detto di mondi non occidentali e confini battaglieri del mondo islamico).
Lo stesso allargamento dei BRICS le passa sopra la testa, sauditi prima e cinesi oggi hanno sponsorizzato i pakistani, i grandi rivali di un tempo (oggi la Cina non vuole grane e tutto tace).
Sul retaggio africano pesa un revival indiano in Africa orientale: piccole aziende e lavoratori che si spostano nel quadrante dal subcontinente forti della già florida comunità, lascito dell'Impero Britannico (la disparità tra indiani, dediti al commercio, e locali fu tale da attirare le ire di Idi Amin in Uganda nel 1972).

Fioccano gli accordi con UE, arabi e Israele per creare un corridoio commerciale tra Indiano e Mediterraneo (il grande Mediterraneo che ricade nella strategia italiana) che suona come una vittoria del redivivo Trump: gli Accordi di Abramo come causa di quella strategia della distensione mediorientale e l'India come nuovo cavallo anti-cinese (come la Cina fu anti-URSS nel 1973).
Biden, tanto per disseminare pace nel mondo, dopo aver aizzato le Filippine, ha stretto un accordo con il Vietnam (in funzione anti-cinese). Ancora una volta, gli USA usano una strategia affine a quella azteca: allearsi con uno dei nemici e farli scontrare tra loro.
In questo cade la questione Bharat, il nome pre-coloniale (quindi non anglofono) del paese, pochi hanno pensato che richiamarsi a questo passato mitico implica anche richiamarsi all'indosfera precedente che includeva anche Pakistan, regni himalayani, per certi versi Myanmar e Sri Lanka.

Parliamo di un paese che corre demograficamente ed economicamente e che contribuirà alla più generale immissione di lavoratori giovani nel mercato mondiale. La concorrenza per l'Occidente sarà enorme, a questa andrà affiancata la concorrenza dell'intelligenza artificiale (bye bye lavoro, benvenuto bo, succede questo quando hai delle classi dirigenti lungimiranti).

L'India di oggi è come la Cina di 30 anni fa e probabilmente sarà il terzo competitore globale.
Da un lato c'è la democrazia neoliberista (USA/UE), da un altro l'India con il suo nazionalismo democratico (con contraddizioni interne) e da un altro ancora la Cina con il socialismo di mercato (PCC e mercato). Queste sono le tre alternative globali che abbiamo (Russia e Brasile sono sfumature regionali, per ora).
Intanto l'Ucraina prende uno schiaffo e non viene invitata; gli indiani (come i cinesi ai tempi d'oro) vogliono parlare di affari, non di guerra che fa male agli affari e se devi sfamare un miliardo di trentenni ci pensi bene a come far soldi.
Con la nostra posizione geografica basterebbe un pizzico di coraggio in più per cavalcare queste rivalità e ottimizzare i guadagni... E invece abbiamo La Russa.
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