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Il forum dei patrioti italiani

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Le società euroasiatiche hanno teso ad organizzarsi in gruppi coesi, dove la repressione individuale a vantaggio della sicurezza collettiva era la norma. In questo scambio, andò ad insinuarsi il sistema gerarchico che nutrendosi degli apparati repressivi riuscì a diventare la normalità, almeno nel modello euroasiatico.
Lungo la fascia temperata di Europa e Asia comparirono la letteratura scritta, l'amore, la divisione dei ruoli di generi e grosse organizzazioni politiche, non mancarono variopinte carovane di mercanti e religiosi.
Il buon clima e la vita forse più gradevole, facevano crescere il numero di uomini, la produzione e lasciavano circolare più velocemente idee e arti.
I fenomeni dialettici sembrano essere alla base di questo equilibrio:
- Un grande ciclo euroasiatico tra Cina ed Europa, in cui queste si scambiavano il ruolo di grandi serbatoi umani (di solito, l'ascesa di un polo, coincideva con la discesa dell'altro).
- Nella stessa Cina si vede una dialettica interna sincronica e diacronica tra una tendenza centralizzatrice (che potremmo far rappresentare dal confucianesimo) e una tendenza anarcoide (che banalizzando potrebbe rappresentare dal taoismo). Vale la pena notare che se oggi tendiamo a sottolineare la continuità della storia cinese, il Celeste Impero fu anche terra di rivolte e sette segrete (Turbanti Gialli, Maestri Celesti, Cinque sacchi di Riso, Loto Bianco, Taiping, Boxer, ecc). In questi termini, l'affermazione maoista e la parentesi della Rivoluzione Culturale sembrano parti del processo.
- Anche l'area Medio Oriente/Mediterraneo - Europa sembrano inserite in un polo dialettico (dovrei approfondire meglio). In un primo momento, vediamo l'affermazione dell'area medio-orientale (Gobekli Tepe, Natufiani e Sumeri paragonati con i coevi europei fanno sfigurare il nostro continente), a cui fa seguito un graduale spostamento verso Occidente (Roma - Cartagine e ascesa dell'Impero Romano), poi una riaffermazione dell'Oriente romano-ellenistico con acme Giustiniano (527/565); da qui prevale l'Europa, spostando a Nord il proprio baricentro (nascita dell'ordine benedettino 529 - Carlo Magno imperatore 800). L'ascesa araba, le crociate, Federico II, gli Ottomani e via dicendo, furono varie ondate di questo alternarsi. Anche i Normanni nel Mediterraneo andrebbero forse studiati in questa prospettiva.
A mio avviso, l'introduzione dell'America ha alterato questo equilibrio. L'Europa colonizzando un nuovo continente, ha avuto la forza per proiettarsi in Asia. Nel corso della storia, India e Cina avevano sempre rappresentano i giganti, improvvisamente si trovarono ai margini. Nel corso del '900, il baricentro economico mondiale si spostò molto a nord-ovest, arrivando nell'Atlantico del Nord, solo ora sta tornando verso l'Asia Centrale (sede abituale), ma è imprevedibile che sviluppi futuri potrebbe prendere con il declino europeo.
Questo gioco dei cicli storici, potremmo applicarlo anche in spazi più piccoli. Ad esempio, il Giappone provò più volte a imporsi come guida dell'area estremo-orientale a discapito della Cina.
L'aspetto più interessante (e forse irrisolvibile) sarebbe quello di cogliere il principio di questi cicli, proprio quando parliamo di migrazioni Neanderthal verso Est o di ceramica Jomon nel Giappone preistorico, cosa stiamo vedendo, se non un antichissimo anello di questa catena umana?
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