La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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A lungo abbiamo pensato le prime comunità umane come chiuse e poco numerose (alcune decine di membri). Aver condotto scavi e studi per lo più in contesti europei ci aveva portato a supporre che talvolta questi gruppi collaborassero per catturare animali di più grandi dimensioni.
Gobekli Tepe (e altri siti anatolici ancora poco approfonditi) sembrano in parte ribaltare questa prospettiva (nei periodi più recenti). Inizialmente si suppose che questa struttura fosse un grande tempio, gli scavi successivi fecero supporre che il sito svolgesse anche funzioni di luogo di macellazione e abitativo, almeno in alcuni periodi dell'anno.
La portata architettonica e archeologica della struttura ribalta le nostre idee sul periodo (il sito risale a un periodo tra 11.000 e 10.500 anni a.C.; per intenderci, le tracce più antiche dei Sumeri non superano il 4000 a.C.), una grande quantità di uomini deve aver collaborato alla costruzione. Inoltre, le possibili funzioni religiosi denotano una complessità fino ad oggi inattesa per il periodo (la teoria dominante immaginava la religione come un sottoprodotto della società agricola). Rimane in ballo l'ipotesi di un luogo di incontro per favorire uno "scambio" del patrimonio genetico.
Anche i Jomon in Giappone, pur non conoscendo l'agricoltura, prosperarono a partire dal 10.000 a.C. (anche se alcuni suppongono possano risalire al 15.000 a.C.); certo, furono favoriti dall'isolamento, dal clima mite e dall'abbondanza di risorse. Quel che è certo è che questi producevano vasellame rinvenuto presso caverne, il che fa supporre che questi conservassero il cibo e abitassero questi siti per periodi lunghi (quale nomade si sarebbe messo a fabbricare recipienti?).
Di poco più recente di Gobekli Tepe è la civiltà natufiana, più a Sud, nelle aree delle odierne Siria, Libano, Palestina, Israele.
A occhio, il dato è che queste manifestazioni di maggiore complessità comparirono nel periodo successivo alla glaciazione di Wurm (terminata 12/11.000 anni fa).
Tuttavia anche questa rischia di essere una lettura semplicistica: sappiamo per certo che vi erano già produzioni artistiche, strumenti musicali, diversificazione del ruolo di genere, raccolta del miele, ecc.
Le società prima di 11- 12.000 anni fa, erano meno complesse o non stiamo cercando nei posti giusti? Solo il tempo ci dirà.
L'aspetto interessante è che a un certo punto la specie Homo Sapiens ha esteso la sua capacità di collaborare e questo è avvenuto presumibilmente sulla base del pensiero astratto. Le comunità, i valori sono costruzioni astratte che devono svolgere un compito "ideologico", ovvero creare una sorta di filtro che condizioni le persone senza che lo capiscano. L'ideologia è quel qualcosa che se sta funzionando domina la nostra mente. L'ideologia è sicuramente una caratteristica Sapiens, forse (dati i ritrovamenti) lo era almeno in parte anche dei Neanderthal (abbiamo prove di ornamenti, pitture rupestri, strumenti musicali, sepoltura). Contro i Neanderthal rema l'architettura neurale: avevano un cervello più grande, ma presumiamo meno vascolarizzato. Ci sarebbe poi da iniziare a ragionare sulla questione estinzione o evoluzione dei Neanderthal (leggevo qualcosa al riguardo qualche giorno, se lo ritrovo metto il link nei commenti); data la presenza di geni Neanderthal nella moderna popolazione e il ritrovamento di ibridi, la domanda è: i Neanderthal si sono estinti o si sono fusi con i Sapiens? Anche qui la glaciazione potrebbe aver giocato un brutto scherzo ai nostri antenati-cugini; probabilmente la fine del freddo lì spinse in una assimilazione genetica nei Sapiens forse più numerosi.
L'aspetto interessante è che a un certo punto in Medio Oriente, India del Nord e più o meno in contemporanea in Cina, fanno la loro comparsa gruppi sociali urbani, la pastorizia, l'agricoltura, delle religioni con una portata universale (al riguardo sarà l'India a dare un colpo di spugna con la nascita del buddhismo, non siamo più davanti al politeismo specifico di un popolo come poteva essere quello dei Sumeri, degli Assiri o dei Veda, ma assistiamo a un messaggio universale, rivolto a tutti gli esseri umani, incluse le donne!). L'affermazione dell'idea di karma e samsara stravolge la vita degli indiani, per la prima volta non si pensa alla religione solo in risvolti pratici, ma viene formulata un'etica. Lo stesso induismo nella sua gestazione dalla religione vedica, passa da una religione sociale (il cui fulcro erano Indra, Agni) a una religione individuale.
L'Europa preistorica rimase ai margini, probabilmente ancora alle prese con i rimasugli delle glaciazioni (una sorta di ritardo socio-culturale), in Nord Africa solo la valle del Nilo riuscì a seguire l'esempio medio-orientale, il resto dell'Africa (almeno alla luce delle nostre informazioni attuali) rimase vittima o del clima, delle malattie o dell'ambiente (foreste, deserti, malaria, assenza di grandi animali addomesticabili). Solo successivamente l'area del Golfo di Guinea, l'Etiopia e ancora più tardi le coste dell'Indiano riuscirono a trovare un loro sbocco.
Più opaca la fine del periodo Jomon, nei millenni che precedettero l'era volgare, assistiamo a influenze dall'Asia continentale, alla riduzione dei siti, a una lenta affermazione dell'agricoltura (marginale), fino all'invasione Yayoi dalla Corea (circa 500 a.C.) e alla completa affermazione dell'agricoltura.
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