La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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I paesi alleati (sotto ombrello) USA quando sviluppano dei governi, non necessariamente socialisti o popolari, ma capaci di costruire un progetto politico nazionale finiscono sempre nella stessa tagliola.
Governo - Politica industriale - Industria Pubblica - Scandali giudiziari - Arresti - Ascesa di una destra liberalpopulista - Privatizzazioni (a suon di "sono tutti corrotti, meglio i privati") è uno schema fisso.
Ha colpito l'Italia del pentapartito (che già si faceva male da sola) con Mani Pulite e ha colpito il Brasile di Dilma e Lula, con Petrobras e Sergio Moro, un magistrato formato negli USA e appassionato di Mani Pulite.

Il nodo è che in ogni regime semi-coloniale, esiste una classe dirigente locale che collabora con gli occupanti per creare un clima di consenso.
La costruzione di un grande apparato pubblico in grado di fare industria e ricerca (nel caso italiano l'IRI) e il collegamento tra questa e la politica (finanziamento), crea un circolo di consenso e crescita che gli USA non possono tollerare.
Tutto questo non per incensare Craxi o Andreotti, ma per mettere in prospettiva i fatti. Nessuna classe dirigente, avendo un potenziale industriale ed economico, si auto-limita nel potere e questo necessariamente entra in conflitto con la volontà del dominus straniero, il quale ciclicamente deve intervenire per evitare il formarsi di un nucleo con potenziale economico-culturale autonomo (strategia della tensione, Mani Pulite, spread/guerra di Libia e Berlusconi, sanzioni ucraine).

La destabilizzazione di un qualsiasi progetto politico nazionale (ripeto non necessariamente socialista) è alla base del predominio. In questo campo, il ruolo della magistratura è ambiguo, costituendo (per sua natura) un potere autonomo e non eletto, ma al contempo composta da umani (come tali corruttibili).
La moderna liberal-democrazia è un sistema pensato per garantire un gioco di maschere di rivali e paladini, di volta in volta pronti a cambiare ruolo e casacca, pur di non far saltare il grande gioco.

Voglio infine aggiungere una domanda: se non siamo disposti a finanziare pubblicamente i partiti, non siamo disposti a lasciarli ai donatori privati (che potrebbero ricattare), cosa rimane ai partiti se non ben amministrare l'economia pubblica e trovare finanziamenti attraverso aziende pubbliche e/o partecipate?
Quale prezzo diamo alla democrazia? Se ENI o Rai finanziassero (con i loro attivi) i partiti politici (regolarizzando e quindi rendendo pubblica la cosa) spingendo i partiti a ben amministrarle (visto che dai loro attivi dipendono i loro finanziamenti), dove sarebbe il problema?
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