La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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Gli imperi durano a lungo e hanno un lungo strascico (pensate al latino e al diritto sopravvissuti all'Impero Romano), ma quando inizia il crollo, questo avviene in modo rapido.
Gli USA sono entrati in una fase di forte difficoltà (la seconda dalla fine della II Guerra Mondiale), in cui vedono vari pezzi di egemonia venire a mancare.
Per cominciare l'idea, molto in voga negli anni '90, che Cina e Vietnam sarebbero andati verso la democrazia liberale, data l'accettazione del mercato e della globalizzazione, si è rivelata un buco nell'acqua. Al contrario, per una serie di motivi (vedi pendolo euroasiatico), si sono affermati come attori di primo piano forti delle loro identità.
A seguire, in Africa l'influenza USA e di alleati (Francia) stanno declinando a favore della Cina (primo partner del continente), di formazioni regionali (Nigeria e Sud Africa), il protagonismo del Golfo e le capacità di addestramento russe.
Ogni tanto parliamo di redistribuzione delle risorse, ignorando che questa passa anche per procedimenti di questo tipo: sempre più popoli avranno libertà di accesso alle (proprie) risorse e alla propria politica e potranno farne ciò che vogliono.
Si dice che i paesi occidentali abbiano economie diversificate; questo è vero, ma il livello di complessità economica raggiunto dagli Stati occidentali è riflesso del capitalismo con l'architettura centro-periferia. I lavoratori dell'Europa occidentale lavorano nel terziario e hanno la possibilità di fare turismo nei paesi limitrofi (generando una sorta di indotto), perché hanno accesso a strumenti tecnologici e a una formazione tra scuola e lavoro (spesso sostenuta dallo Stato). Tutto aiuta a mantenere in piedi una situazione di centralità e maggior valore.
Come cambierebbe l'economia europea o nord americana se tutti i prodotti in arrivo da Africa, America Latina e Asia cominciassero a costare il triplo? Come cambierebbero la nostra spesa e il nostro tenore di vita? Cosa accadrebbe se tutte le aziende e multinazionali del Centro cominciassero a pagare correttamente tasse e stipendi nella Periferia?
I soldi spesi altrove, dovrebbero essere risparmiati -magari qui- creando meno lavoro QUI (ne abbiamo avuto un piccolo assaggio con le delocalizzazioni).
Ne conseguono due riflessioni:
1- Non dobbiamo innescare una guerra tra poveri, per cui noi entriamo in competizione con vietnamiti o ugandesi (anche perché i veri poveri sarebbero loro);
2- L'opinione pubblica occidentale deve decidere da che parte stare: i popoli della Terra che si stanno emancipando dal giogo coloniale o le multinazionali e i governi che fino ad ora hanno ripagato lautamente (riformisticamente) lealtà e produttività.
Siamo sempre qui: socialismo o barbarie, tertium non datur.
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