I più assidui lettori di questo spazio avranno notato che ormai è da mesi che non parlo più della guerra in Ucraina così come ho anche smesso di parlare di quella in Palestina. E il motivo è ovvio. Interessarsi a quelle guerre è come parlare di una delle tante metastasi di un mondo ormai malato di cancro. Nel momento in cui parlo di quel che sta accadendo nello Yemen, che è certamente preoccupante, se mi interessassi a quella questione analizzando la singola vicenda, le darei un peso che in realtà, nella sua singolarità, non ha. Così, invece di entrare nel chiacchiericcio, forse è più utile cercare di unire i punti e provare a capire cosa sta accadendo. E ciò che sta accadendo è molto semplice.

Gli Stati Uniti stanno morendo. Questa è la grande notizia che i media vogliono in tutti i modi oscurare. Quando, per esempio, si parla di guerra in Ucraina iniziata il 24 Febbraio del 2022, si mente sapendo di mentire. In realtà, in quel giorno, la Federazione Russa ha dato avvio ad una cosiddetta "Operazione Speciale" che altro non è che la reazione a nove anni di provocazioni condotte dall'Occidente.
Nel momento in cui si sente l'esigenza di mentire e di trasformare una reazione in una guerra a tutti gli effetti e in "intervento al fianco dell'Ucraina" una semplice operazione di sostegno con armi e mezzi a favore dell'esercito ucraino, è evidentissimo lo scopo del tutto: fare in modo che l'opinione pubblica non si accorga dell'irrilevanza ormai conclamata della NATO.
Se si capisce questo, ci si rende chiaramente conto di come ormai l'America non abbia alcuna forza penetrativa e che tutto il mondo se ne sta accorgendo. E questo ci porta anche alle vicende dello Yemen dove, per sommi capi, sta accadendo una cosa del tutto analoga a quella che accade in Niger e in molte altre parti del mondo. E cioè che gli Houthi stanno semplicemente prendendo il sopravvento nella ribellione contro la classe politica al potere, mettendo in crisi la stabilità di un importante alleato americano. Nota a margine, nessuno dice - con buona pace di chi blatera di lotta al terrorismo internazionale - che l'ISIS combatte contro i ribelli Houthi e dunque, di fatto, è un alleato dell'Occidente.
Prendere parte in questa guerra in favore dell'una o dell'altra parte ha un senso nella misura di quali effettivamente siano i nostri interessi. E non c'è dubbio che in caso di sconfitta americana, per l'Occidente si metta malissimo, anche perché il Mar Rosso è uno snodo importantissimo per le rotte commerciali, come ha anche ricordato il patron di Lavazza, che lamenta l'aumento del costo del caffè.

Ma il punto è esattamente questo: l'Occidente sta rapidamente perdendo posizioni perché, in un mondo multipolare, si è ormai scatenata una sorta di asta che vede territori un tempo saldamente sotto il controllo occidentale, cercare nuovi interlocutori come Russia, India, Cina e tanti altri. E' sufficiente capire questo per rendersi conto che parlare nel dettaglio delle singole guerre è una perdita di tempo, in quanto che ormai è evidente che siamo di fronte ad una resa dei conti globale, che spiega anche come mai e perché si cerchino in continuazione pretesti per distrarre le masse.
La storia si è semplicemente risvegliata. Poi, certo, bisogna darle atto di essersi fatta una bella dormita.

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Visto che non posso intervenire in alcun modo per cambiare la storia, tutto ciò mantiene viva la mia curiosità e rende la mia terza età meno noiosa
 
Gli Stati Uniti possono anche risorgere e cambiare il corso della storia
 
Non credo. Gli USA sono messi economicamente malissimo, non solo, gli americani stanno cambiando mentalità. Inoltre dopo secoli di egemonia dell'Occidente é normale che ci sia un cambiamento con l'egemonia dell'Oriente. Il cambiamento é iniziato con la caduta del muro di Berlino. Il detonatore per accelerarlo é stato il conflitto Ucraina-Russia a cui va aggiunta la situazione in Medio Oriente. Non si torna indietro.
 

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Franco Marino
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