La querelle Sangiuliano-Sgarbi si arricchisce di nuovi strascichi polemici. Se ne occupa “Contropelo”, la trasmissione condotta da Veronica Scortesi.

SCORTESI: Benvenuti a una nuova puntata di Contropelo, il talk show che vi depila le cosce e la coscienza.

SGARBI: Avete invitato Sangiuliano?

SCORTESI: No, era impegnato. Però abbiamo te, Vittorio. Presentiamo gli altri ospiti di questa sera: Piero Sansonetti!

SANSONETTI: Peace and love for everyone. Giustizia per Biko!

SCORTESI: Ehm si… quantomeno tardivo l’appello dell’ottimo Sansonetti. Dalla assolata Sicilia, è con noi Arcangelo Lanciafiamme!

LANCIAFIAMME: Salaam alaykum.

SCORTESI: Ovvero?

LANCIAFIAMME: Buttanissima serata a tutti.

SCORTESI: Grandioso. Si prospetta una puntata incendiaria.

SGARBI: Vedo con piacere che Arcangelo si è già calato a meraviglia nel clima coprolalico.

SCORTESI: Allora, sottosegretario Sgarbi, cos’è successo l’altro giorno?

SGARBI: E’ successo che un caro amico, che disgraziatamente si ritrova a fare il Ministro della Cultura, ha dimenticato l'alto valore artistico della scurrilità.

SCORTESI: Interessante. Ci spieghi meglio, però…

SGARBI: Senz’altro. Il bello brutto e il brutto bello; il fascino magnetico del deforme; la trasvalutazione, l’opacità, la relativizzazione dei valori e dei canoni.

SCORTESI: E’ un po’ il ragionamento che faceva papa Francesco.

SGARBI: Appunto! Prendiamo i mostri di villa Palagonia: al nostro sguardo si presentano orrendi e al contempo affascinanti. Prendi la Schlein: è un cesso di donna, inguardabile e intrombabile sotto ogni punto di vista!

SCORTESI: Mi dissocio nella maniera più assoluta, in quanto donna e in quanto amica di Elly.

SANSONETTI: Pensate ai carcerati! Vergognatevi, prima avete ucciso Luther King e poi avete acquistato Luther Blissett.

SGARBI: E invece insisto, Piero. Se solo per un attimo pensaste all’enigmatico pathos che può regalare il Bello. Io sono convinto che la bellezza della parolaccia salverà il mondo.

LANCIAFIAMME: Verba auream, compare Vittorio. Dove ci sono autoreggenti ci sono tormenti; dove non mancano sarmenti non mancano stuzzicadenti.

SCORTESI: Ragionamenti venati di misoginia, quelli di Arcangelo. O no?

SGARBI: Ribadisco la mia opinione: vorrei che voi prestaste attenzione all’artisticità dell'invettiva. L'insulto ha indubbiamente una valenza estetica. (Rivolto a Sansonetti) Se io ti dico pezzo di merda...

SCORTESI: Sottosegretario, per favore… Moderiamo i termini.

SANSONETTI: Ma lascialo stare, Veronica. A me piace porgere l’altra guancia. Da Vittorio, poi, mi farei calpestare. (Si appisola)

SGARBI: Posso parlare!? Oh, grazie. Rammentavo giustappunto che l’ingiuria grassa, il periodare sporco e irsuto rientrano in quella che definisco un’operazione salutare, catartica.

SCORTESI: Beh, una trovata originale.

SANSONETTI: (Ridestandosi) In Francia è esplosa la violenza e nessuno denuncia le carceri affollate. Svuotacarceri, subito!

SGARBI: Piero, immagina un ipotetico dialogo tra Macron e i facinorosi parigini, immagina… pensa se li apostrofasse “coglioncini” o “coglioncelli”. Legga Rabelais, quella capra che sta all’Eliseo! Impari la grande letteratura!

SCORTESI: Lei suggerisce l’uso quotidiano del turpiloquio? Adottiamo un linguaggio offensivo per uscire dall’impasse?

SGARBI: Veronica, offendere è il sale della vita! Ed è un sale che è stato sapientemente dosato da Carmelo Bene, da Giovanni Papini (non è una marca di grissini), da Antonin Artaud, da Céline… se voi leggeste Céline…

SCORTESI: Io la ascolto qualche volta, se è per questo.

SGARBI: Chi ascolti?

SCORTESI: Céline Dion.

SGARBI: Non sai chi è Louis-Ferdinand Céline? Di fronte a tale scempio occorre rivalutare le imprecazioni livorose, i monologhi escrementizi, il body shaming ragionato e perfino l’aiscrologia. Se l’insulto è eresia, io mi dichiaro il primo eresiarca d’Italia.

SCORTESI: Potrebbe adottare un linguaggio meno criptico?

SGARBI: Stringendo… SEI UNA POVERA DI SPIRITO! UN MISERO CERVELLINO MESTRUATO!!!

SCORTESI: Pubblicità!!

[Fuori onda] Avete praticato l’antirabbica al professor Sgarbi?

SCORTESI: Rieccoci a Contropelo. Stasera discussioni senza freni inibitori e senza pudori. Vero, Arcangelo?

LANCIAFIAMME: Esattamente. Invidio l’ore rotundo di Vittorio. Io vorrei chiudere con le parole del Profeta: le donne dovrebbero maneggiare solo la m…

SCORTESI: No no no… Mandorla, diciamo mandorla.

LANCIAFIAMME: Sta scritto nel Corano, controllate pure: versetto 11, interno 4.

SCORTESI: Contaci, Arcangelo. Torniamo al prof. Sgarbi. Come vive questa sua irruenza verbale?

SGARBI: La mia essenza sta nel cognome. Io sono felice di essere uno sgarbo, un motivo di fastidio per gli innumerevoli stronzi che si agitano sulla scena del mondo.

SANSONETTI: Però dei detenuti non ve ne frega, eh? Da mezzanotte incomincio lo sciopero della fame.

SGARBI: Ma lascia perdere tu! Fai lo sciopero della fava, piuttosto. MUOIA SANSONETTI CON TUTTI I LEGULEI!!!

(Sansonetti si accascia esanime sulla spalliera della poltrona)

SCORTESI: No, per favore... sottosegretario, così cerchiamo l’applauso facile. Vuole riconciliarsi con Sangiuliano?

SGARBI: Gennaro, tu sai che io ti voglio bene. Abbiamo trasceso, e Veronica sicuramente mi scuserà la mezz’oretta di eccesso e di follia, all’insegna del miglior futurismo. Gennaro, dal profondo della mia anima ti mando sonoramente a fare in culo!

SCORTESI: E chiudiamo in bellezza con un sonoro vaffa. Grazie per averci seguito. Contropelo vi dà appuntamento a domani.


FINE

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