In questa breve storia vi offriamo uno spaccato del nostro mondo, ambientato negli Anni 60 del secolo scorso, in cui Figure del Gotico e della Fantascienza convivono senza tanti complimenti.

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La Creatura che Vive di Sangue, una "raminga" della Corte di Dracula, si aggira in cerca di preda nel quartiere più malfamato della città. Immersa nella rassicurante profondità di una notte senza luna. Ha ‘bevuto’ un vecchio ubriacone, ma i suoi fluidi erano rivoltanti e li ha vomitati tutti nel vicolo. Però c’è ancora tempo prima che sorga l’Alba, e deve rifarsi la bocca
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“Signora, sta bene?!?”
La bambina è gentile, non dimostra più di 6-7 anni e veste abiti semplici col più classico degli orsacchiotti di peluche stretti al petto. Si vede che i suoi le hanno impartito una buona educazione. Curioso che sia in giro a quest’ora senza accompagnatori. Sua madre verserà calde lacrime al suo funerale. Almeno finché, la terza notte, non ritornerà dalla tomba per regalarle un ultimo, amorevole bacio.
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La Creatura che Vive di Sangue sorride. Sa come essere dolce e persuasiva a sua volta. Il suo aspetto ed il suo sorriso ne hanno sempre facilitato la Caccia.
“Si, piccina. E’ tutto a posto. Soprattutto ora. Fatti abbracciare!”
Il suo volto di giovane donna si deforma, la bocca piccola si allarga lasciando emergere lunghe zanne da lupo, gli occhi si velano di un rosso fiammeggiante, le dita affusolate si allungano, le unghie diventano artigli, la lingua è un lungo tentacolo denso di bava grigiastra. La Fame ha il sopravvento.
Si lancia sulla bambina e…
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ZZZAXXX!!!

Osservatore Gog 1274 osserva il mucchietto di cenere ai suoi piedi. Gli occhi da insetto brillano, rimirano il folgoratore innestato sull'arto destro, mentre la mano sinistra si tocca la testa fungiforme e completamente glabra. Sul suo volto si dipinge una smorfia d’incredulità. Fortuna che ha dato retta ai Capi che raccomandano sempre agli Esploratori: mai uscire in missione senza essere armati, anche quando utilizzate la ‘psico-mimetizzazione’.
“Che bizzarro esemplare di femmina” pensa fra se e sé. “Così bella e così aggressiva verso i suoi simili. Non che sia una novità… fra gli umani.”
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E’ ancora immerso nell’analisi di questo singolare evento, quando una fitta nebbia lo avvolge improvvisamente, come materializzata dal nulla e dotata di propria volontà.
La Creatura che Vive di Sangue gli è addosso. L’Omino di Zeta Reticuli ignorava che a lei è concesso mutare di forma, trasformarsi in nebbia, lupo o pipistrello. Ciò gli ha consentito di evitare lo strano raggio proveniente da quell’arma ancora più bizzarra. Istintivamente sapeva che, se avesse leso la sua carne, di lei non sarebbe rimasto che cenere.
L’omino prova a divincolarsi, ma lei è molto più forte. Le sue zanne hanno raggiunto il suo collo, la pelle è umida e scivolosa, ma ancor più morbida di quella dei comuni mortali. Il sangue è verde: ha uno strano sapore di metallo e frutta marcita. In breve è finita. L’omino è del tutto prosciugato.
Un dolore improvviso le esplode nell’addome: quel sangue è un veleno che la divora dall’interno. Non le concede nemmeno il tempo di urlare una volta sola. La Creatura Che Vive di Sangue stramazza al suolo come una bambola inerte e pietrificata.

Osservatore Gog 1274 apre I suoi grandi occhi d’insetto e si rialza di scatto. Il suo sguardo si dirige verso l’alto. Una colonna di luce bluastra lo investe.
Il disco volante è tornato a prelevarlo.
Mentre si attiva il teletrasporto, l'essere prova uno strano e sorprendente benessere.
Misto a quel desiderio che gli umani chiamano “bere qualcosa”.
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Giuseppe Cozzolino
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