A Novembre il corpo riposa, s'accompagna ai morti e al loro silenzio, ma stando in attesa. Novembre è la nebbia fosca e fluttuante, l'odore di pioggia imminente, il sonno che coglie, alle cinque, le palpebre pronte al ristoro. È caldo del ventre materno, di casa d'infanzia, è giaciglio di infinite morbidezze.
Novembre è intimità con se stessi, è il mese che riporta alla meditazione, all'interiorità, al contatto con la parte più profonda di sé.
C'è bellezza nel silenzio che si incontra al cimitero, smorzato appena dai passi dei visitatori che scricchiolano sui ciottoli. Si sta in sospensione tra l'ombra e la luce, la morte e la rinascita, sempre più dentro il bozzolo di chi si accomiata dalla vecchia vita per prepararsi alla nuova.
L'anima è il chiostro in cui prendiamo rifugio a Novembre, quando tutto rallenta e ci costringe alla sacra introspezione. Ci inchiostriamo in essa e osserviamo, in oscurità, ciò che in noi dimora e si anima, fino ad arrivare alla sorgente pura di cui poi, al Solstizio, celebreremo la luce.
Ma senza fretta, rispettando questi giorni di stasi e raccoglimento, in cui meteo e ricorrenze ci ricordano di tornare a noi, alla nostra casa, di passare più tempo con l'autenticità e la verità della nostra vita, che si manifestano negli affetti, nella famiglia, nelle passioni.
Abbandoniamoci a questo letargo del corpo, che risveglia lo spirito e lo prepara a risplendere nel suo fausto Natale. Diventiamo semi, in santa pazienza, riscopriamo l'avvento della nostra rinascita.
Buon primo giorno di meditazione, raccoglimento e introspezione. Abbiate cura del vostro sé più profondo.
Novembre è intimità con se stessi, è il mese che riporta alla meditazione, all'interiorità, al contatto con la parte più profonda di sé.
C'è bellezza nel silenzio che si incontra al cimitero, smorzato appena dai passi dei visitatori che scricchiolano sui ciottoli. Si sta in sospensione tra l'ombra e la luce, la morte e la rinascita, sempre più dentro il bozzolo di chi si accomiata dalla vecchia vita per prepararsi alla nuova.
L'anima è il chiostro in cui prendiamo rifugio a Novembre, quando tutto rallenta e ci costringe alla sacra introspezione. Ci inchiostriamo in essa e osserviamo, in oscurità, ciò che in noi dimora e si anima, fino ad arrivare alla sorgente pura di cui poi, al Solstizio, celebreremo la luce.
Ma senza fretta, rispettando questi giorni di stasi e raccoglimento, in cui meteo e ricorrenze ci ricordano di tornare a noi, alla nostra casa, di passare più tempo con l'autenticità e la verità della nostra vita, che si manifestano negli affetti, nella famiglia, nelle passioni.
Abbandoniamoci a questo letargo del corpo, che risveglia lo spirito e lo prepara a risplendere nel suo fausto Natale. Diventiamo semi, in santa pazienza, riscopriamo l'avvento della nostra rinascita.
Buon primo giorno di meditazione, raccoglimento e introspezione. Abbiate cura del vostro sé più profondo.