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Il forum dei patrioti italiani

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Uno degli argomenti che trattiamo spesso su questa pagina è quello della comparsa della civiltà (o di alcuni dei suoi aspetti).

Elemento interessante è la riflessione sulla nascita del commercio.
Questo è antico e spesso associato (forse superficialmente) a stratificazione sociale. Parte del malinteso rivela un'altra incomprensione: tanto è intuibile che commercio implichi una disparità (tra chi possiede un bene e chi no), altrettanto è vero che le ricerche condotte sulla Civiltà dell'Indo (ne abbiamo parlato di recente) vanno in un'altra direzione (il commercio avrebbe spinto l'afflusso di immigrati, creando una serie di poteri e contropoteri legati a dinamiche etniche ed economiche, tali da non favorire la cristallizzazione dell'autorità).
Una società può essere stratificata e non per questo favorire un'autorità centrale, così come può essere improntata sui commerci e per questo favorire la formazione di un grande potere regolatore (ne abbiamo parlato in relazione alla via della seta o dell'avorio: disporre di un'unica autorità, con regole chiare, tassazione chiara favorisce i mercanti).

Abbiamo tracce del commercio di ossidiana in Medio Oriente, già tra il sesto e il settimo millennio avanti Cristo. Il mercato denota la presenza di lavoratori non collegati alle esigenze alimentari e quindi di riserve di cibo. Questo fenomeno fu meno netto di come possa sembrare: è possibile che alcuni gruppi prevedessero persone non dedite per periodi alla produzione alimentare (i ritrovamenti ci confermano le cure di persone ferite); così come è possibile che altri raggiunsero questo livello solo su spinta di un leader desideroso di un materiale a fini bellici; in altri casi è possibile che invece il commercio non favorì la formazione di un'autorità centrale, ma di tante piccole autorità in competizione (creando una micro-fisica del potere che potrebbe ricordare la società post-moderna da vicino).

Il commercio contribuì anche alla crescita della civiltà urbana (vi abbiamo fatto cenno riguardo alla Civiltà dell'Indo): la presenza di carovane in una zona di transito poteva favorire punti di ristoro o luoghi di scambio, di risorse poteva favorire centri di lavorazione. In questi termini, la metallurgia e la lavorazione delle pietre furono elementi decisivi.
Il caso dei metalli è testimoniato dall'area egea. La montagnosità e l'assenza per lunghi periodi di un'autorità centrale ci porta a legare i primi centri urbani ai metalli. La zona rimase a lungo periferica (e non fosse stato per i successi di Alessandro Magno, lo sarebbe rimasta), priva di alcune tecnologie che in Medio Oriente erano già presenti da tempo (ad esempio, l'arae pur soggetta a estati torride e periodiche siccità non ha mai sviluppato un sistema di irrigazione centralizzato - come in Cina, Mesopotamia, Egitto).
Gli effetti del commercio preistorico hanno lasciato tracce sul lungo periodo in molte aree: in Indocina si creò una filiera tra zone interne ricche di risorse e aree costiere, a maggiore consistenza demografica, successivamente urbanizzate.
Alcuni approcci dell'antropologia politica ed economica marxista, per lo più concentrati sull'area sudamericana e pacifica, hanno sottolineato la creazione di restrizioni distributive su alcune risorse o ruoli (commercio, compiti sacri, compiti cerimoniali) tesi a confermare (rafforzare) l'autorità politica.
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