La Grande Italia

Il forum dei patrioti italiani

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Siamo governati dagli psicopatici? Stiamo ribaltando il principio di auto-domesticazione avviato decine di migliaia di anni fa, inconsciamente, dai membri della nostra specie?

Il nostro cervello è una macchina incredibile.
Quando impariamo a parlare, impariamo a formulare concetti complessi di senso compiuto (a tal riguardo è fondamentale l'idea del modulo linguistico universale di Chomsky). Ogni formulazione verbale è a suo modo unica, se adesso raccogliessimo cento persone, dando una traccia a ciascuna di esse e chiedendo di scrivere tre pagine, avremmo cento produzioni diverse.
Quando impariamo a parlare non impariamo solo a mettere in ordine delle parole, produciamo sempre qualcosa di nuovo.
Sin dai tempi di Platone l'umanità cerca di capire la concretezza delle idee ed è giunta a ben poca cosa.

Quando sono annoiato, vedo tre piccole mucche volarmi attorno: sono in grado di immaginarle, pensarle, di trovarvi continuità temporale visualizzandole in momenti diversi.
Cosa rende diverse le tre mucche (che ora anche voi immaginate) dal ricordo della mia auto parcheggiata poco fa?
Le tre mucche esistono o non esistono? Sono immagini mentali? Cosa è un'immagine mentale? Qualcuno dirà "un fascio di informazioni che ogni tanto corre per il tuo cervello lungo i neuroni" e sia, ma non vale lo stesso per l'elaborazione sensoriale del tavolo che ho in salone e su cui ora è poggiato il computer dal quale sto scrivendo questo post? La sensazione "tatto", data dal mio braccio poggiato ora sul tavolo, non è "un fascio di informazioni che corre nel mio cervello lungo i neuroni"?
Dove finisce la realtà e dove l'inizia l'astrazione? E perché un pensiero è CONVENZIONALMENTE privo di realtà, mentre non lo è una sensazione?

Il nostro cervello è una macchina formidabile che può creare di tutto: dalle tre mucche volanti, alle "Le mille e una notte".
La mente, il linguaggio, il pensiero, la creatività sono cose meravigliose, i cui frutti possono migliorare le vita di tutti noi.
Gli effetti sono chiari: leggere narrativa, guardare film o serie tv, migliora la nostra empatia, ci rende più auto-riflessivi, ci spinge a fare più volontariato.
Siamo gente fatta e pensata per l'empatia e questo sarebbe avvenuto in un auto-condizionamento dato dalle scelte riproduttive dei nostri antenati: sei un bullo che tende a picchiare il più debole? Non farai figli e il tuo pessimo patrimonio genetico tenderà a scomparire a favore del bene comune.

Tutto questo era vero finché eravamo quattro gatti, in un modo poco collegato, in società relativamente poco complesse e spesso egualitarie (la maggior parte dell'umanità è vissuta in società relativamente omogenee fino a ieri), ma oggi vale lo stesso?
Viene spesso diffusa l'idea che vivere in società tecnologicamente accomodanti e confortevoli, sia un vantaggio per i "deboli", ma forse dovremmo ribaltare il discorso e chiederci: vivere in società confortevoli non sarà invece un vantaggio per i più cattivi fra noi?
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