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Il forum dei patrioti italiani

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Visto che è domenica e ci sono sempre meno lettori, oggi ai pochi valorosi regalerò una perla.
Pochi sapranno che per un soffio, la Russia non inserì le Hawaii nel suo vasto impero.
Già sul finire del '700, i russi si erano avventurati sulle isole Aleutine e poi sul continente americano, arrivando in Alaska.
Inizialmente non si trattava di spedizioni ufficiali, ma di cacciatori di lontre (in cerca di aree di caccia vergini) e cercatori di oro. Il moto di ingresso in Nord America dalla sponda pacifica, non fu diverso da quello della sponda atlantica.
Stime non ufficiali dicono che l'America russa non superò mai i diecimila coloni e che attorno alla metà degli anni '20 dell'800, la domanda di pelli di lontra era diminuita.
Mentre l'assimilazione dei nativi procedette (con metodi alquanto aggressivi) sulle Aleutine, diversa la situazione sul continente. I russi trovarono foreste e gruppi organizzati e il sistema di pedaggi e ostaggi dei sudditi dello zar non attecchì perfettamente (ci fu una guerra russo-indiana tra il 1802-1805).
Il 9 aprile del 1867 la Russia vendé agli Stati Uniti, per un pugno di dollari, l'Alaska.
I libri di storia riferiscono di un generale disinteresse per la colonia americana, il che è vero solo in parte.
A inizio '800, approfittando del caos napoleonico in Europa (e quindi anche in Spagna), i russi provarono a comprare la California dagli spagnoli. Fu organizzata una missione ufficiale che si recò sulla colonia californiana, per chiudere la costa pacifica del Nord America, sotto il dominio russo (pensate che corso diverso avrebbe perso la storia). Purtroppo per lo zar, poco dopo l'avventura napoleonica, le colonie spagnole in America diventarono indipendenti e i rapporti tra Russia e Repubblica del Messico non erano buoni come con la Spagna (monarchica, reazionaria ed europea). Tenete presente che coloni russi erano presenti in California già dalla fine del '700; nel 1812 fu fondata una città poco a Nord di San Francisco, venduta a un privato nel 1847 e infine passata alla sovranità USA con la vendita dell'Alaska del 1867.
Sulle Hawaii, la vicenda è ancora più interessante.
A inizio '800 l'arcipelago era diviso sotto due sovrani: il primo che governava l'isola maggiore Oahu e il secondo che governava due isole minori (teoricamente sottoposto al primo). Nel 1815, il principe minore sequestrò una nave da carico russa diretta in California (vedi sopra): la Bering. I russi inviarono in missione il barone Schaffer che pensò di cogliere l'occasione per trasformare le Hawaii in una stazione russa nel Pacifico.
Dobbiamo sempre immaginare gli europei (o i coloni europei) intenti a cercare di raggiungere il mercato cinese; controllare Alaska, California e Hawaii avrebbe permesso ai russi di controllare l'accesso a Cina e Giappone, chiudendo la corsa degli USA.
I russi ottennero il monopolio per l'esportazione del legno di sandalo hawaiano e una stazione che avrebbe permesso il passaggio dei mercanti di pelli dall'Alaska alla Cina (sempre una via per l'Oriente, sempre!). Schaffer giocando sulla rivalità dei due sovrani ottenne favori e due forti sulle isole minori, con un giuramento del principe di fedeltà allo zar nel 1816 (in Europa si avviava il Congresso di Vienna).
Marinai e balenieri statunitensi aiutarono l'isola maggiore a chiudere i russi, che ridotti alla fame furono costretti alla fuga. Lo zar nel 1821 abbandonò qualsiasi pretesa sulle isole, preparando l'arrivo degli USA nei decenni successivi.
La decisione di rinunciare all'Alaska, alla California e alla Hawaii per prediligere il teatro europeo (i russi si impelagarono nel Mar Baltico e in Polonia) costò molto caro negli anni successivi a Mosca.
Chissà che qualcuno durante la Guerra Fredda o ai giorni nostri, non stia maledicendo quelle scelte.
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