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Il forum dei patrioti italiani

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Abbiamo già parlato dei Mongoli e del loro ruolo nel favorire una via di comunicazione settentrionale tanto per i commerci, quanto per la diplomazia, tra Europa e Estremo Oriente.
Questo spostamento a Nord si rese necessario per via della rottura che il mondo cristiano visse nel Mediterraneo e nel Medio Oriente con l'arrivo degli arabi (non marginali anche la spaccature dottrinarie con l'Impero Romano d'Oriente).

I Mongoli organizzarono vie e normative sicure: l'animo del commercio.
Un mercante, un pellegrino, un predicatore o una prostituta che devono spostarsi a piedi o a cavallo da una città all'altra si avvantaggiano di avere un'unica autorità centrale a garantire sicurezza, ordine stradale, assenza di banditi o animali feroci e persino uniformità di tasse e leggi lungo il percorso.
I Mongoli in questo furono maestri, creando uno Stato flessibile, presente, ma non soffocante.
L'autorità centrale si manifestava (tanto nell'Impero unitario, quanto poi nelle successive ramificazioni) in molti modi: esenzioni fiscali, documenti amministrativi che censivano il diritto a confiscare beni, torri di guardia, strade e ponti ben tenuti.
Al contempo, furono costruttori di città (non poco per un popolo che partiva dalle yurta nella profonda steppa) e molto tolleranti con le religioni e gli altri popoli. L'ecumenismo fu una delle caratteristiche principali dei khan che, o per via dello sciamanesimo originario, o per via di una tolleranza implicita in questa società nomade, tardivamente si interessarono di fatti religiosi.
Alle corti mongole si potevano trovare nestoriani, cattolici, islamici, sciamani o lama buddhisti, non vi era preferenza.
Con approccio pragmatico al sacro si sceglieva di credere a ciò che potesse dare un qualche vantaggio (la religione finalizzata a uno scopo pratico e riformulata in base alle esigenze è una delle caratteristiche che antropologi, sociologi e storici delle religioni indicano in molte società asiatiche).

Sul finire del XIII secolo, l'Impero di Qubilai Khan aveva 1400 stazioni di controllo e ponti con oltre 44000 cavalli, quasi 9000 bovini, 6000 asini, 4000 carri, 378 portantine, 5900 barche, 1150 pecore e 3000 cani da slitta in Manciuria. Un controllo capillare che doveva rassicurare molto i viandanti (fonte nei commenti).
La Cina aveva un'autorità centralizzata e gli stessi Mongoli penetrando nei gangli dell'amministrazione imperiale e burocratica si erano adattati alla storia e agli usi e costumi della popolazione conquistata, ben più complessa in termini socioeconomici. Anche questa capacità di apprendere, assimilare e far propri i valori altrui, favorì l'affermazione dei Mongoli.
Molto diverso il coevo scenario europeo, lungo tutto il Medio Evo i cittadini furono assediati dai boschi, una furia distruttrice si innescò solo dopo la Peste Nera, quando i superstiti (probabilmente in virtù del maggiore salario e quindi del miglioramento delle condizioni di vita materiale) avviarono una grande operazione di bonifica, taglio e aratura del continente.
I boschi europei ci vengono descritti dagli scrittori dell'epoca come insicuri, scuri, cupi, folti, pieni di animali e banditi, luoghi in assenza di autorità, senza legge.

Il contrasto con i testi storici cinesi è enorme.
Nel romanzo di Scimmiotto, i pellegrini capiscono di essere usciti dalla Cina perché la strada diventa insidiosa, la foresta si fa cupa e selvaggia.
Nell'Impero Asburgico, in Romania, nei Balcani si riportò di attacchi di lupi e orsi ai villaggi fino a tutto il '700, l'Europa occidentale aveva in parte già cambiato ciclo, ma le regioni più impervie dell'Italia, della Francia o della Scandinavia conservavano ancora aree selvatiche.
La Penisola Iberica era spopolata per lo sforzo di colonizzare le Americhe.
L'Irlanda rimase in balia di nevrosi culturali, in cui contadini maneschi uccidevano le mogli per allontanare i malefici dei folletti (spesso semplici chiazze fungine circolari sul terreno).
La Svizzera si rese testimone degli ultimi roghi di streghe e la Germania fu terreno di scontro religioso e politico per molti secoli anche dopo il Medio Evo. Non parliamo dei coloni del Nord America: uccisori di indiani, banditi e pellegrini razzisti assassini di streghe.
Piccola eccezione, l'Inghilterra -favorita dal denso popolamento e dalla totale estirpazione di alcune specie animali-, forse anche questo fu sintomo della Rivoluzione Industriale: il bosco e gli animali feroci furono posti ai margini e gradualmente eliminati.
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